Rivoluzione Juve, arriva un nuovo presidente. E Comolli diventerà Ad© Juventus FC via Getty Images

Rivoluzione Juve, arriva un nuovo presidente. E Comolli diventerà Ad

Riassetto societario a novembre: Damien sale, Ferrero apprezzato. Ma avanza l’idea di un altro profilo francese
Giorgio Marota
5 min

Ricercando una nuova “grandeur bianconera”, o più semplicement una belle epoque che sappia rinverdire i vecchi fasti di una piazza stanca di vivacchiare, Elkann sembra intenzionato a rimescolare un’altra volta le carte. Pescando dal mazzo un jolly: il nuovo presidente della Juventus. L’ad di Exor sta infatti riprendendo posto al tavolo di un gioco dove potere e ambizione si mescolano inevitabilmente con il destino di un club nato per vincere, ma che negli ultimi anni non si è neppure avvicinato a certi traguardi. I conti restano infatti in sofferenza, lo scudetto non arriva dal 2020, la Coppa Italia l’ha portata Allegri nel 2024 al termine di un biennio vissuto a nuotare controcorrente, gli ottavi di Champions mancano dal 2022 e la ferita del doppio caso giudiziario - plusvalenze e manovre stipendi - è ancora aperta. La formula giusta per inaugurare una stagione di trionfi è un rompicapo al quale servirebbe un risolutore esperto e motivato. Per certi obiettivi il campo conta tanto quanto il management. E se l’opera di de-agnellizzazione del club è durata come un gatto in tangenziale, con tanti dirigenti sostituiti, 250 milioni spesi sul mercato e un progetto tecnico (Motta) fallito dopo soli otto mesi, quella di comollizzazione sembra soltanto all’inizio. Elkann ha già firmato infatti una simbolica (ma totale) delega a Comolli, il direttore generale che dopo essersi occupato in prima persona del mercato (riprendendo diversi fascicoli aperti da Giuntoli) ora è destinato a una promozione: sarà lui, da novembre, il nuovo amministratore delegato del club, rispettando così gli accordi presi al suo arrivo; il 52enne di Béziers aveva lasciato il Tolosa da presidente e non poteva certamente calarsi in una nuova realtà senza la promessa di un incarico apicale. Ma non è finita qui: la Juventus potrebbe avere entro la fine del 2025 anche una nuova guida. La scelta non sarà immediata e arriverà anch’essa a novembre nell’assemblea degli azionisti. Un cambio al vertice in un ruolo che resta più di rappresentanza che di operatività in senso stretto è nell’ordine naturale delle cose di casa bianconera. Per tutto il resto ci sarà - sempre di più - la figura di Damien.

Juve, un nuovo presidente: i possibili nomi

A Torino è molto apprezzata la discrezione e la diplomazia dell’attuale numero uno Gianluca Ferrero, eppure ai piani alti della Continassa prosegue la ricerca di un profilo di grande prestigio che abbia un background vasto, dal calcio alla politica, senza dimenticare le competenze economiche. C'è chi parla di un dirigente francese e chi sogna un grande ex sulla poltrona, come Del Piero o Platini; Elkann però potrebbe anche andare oltre gli aspetti sentimentali e compiere una scelta in stile Jean Claud Blanc. A prescindere dal nome e dalla provenienza, non cambierà l'orizzonte imposto dall'azionista: la società dovrà rendersi auto-sostenibile, visto che Exor negli ultimi 14 anni ha versato in aumenti di capitale quasi 700 milioni cambiando più manager che calciatori. E Scanavino? Con Comolli ad e un nuovo presidente, ha due strade davanti a sé: proseguire in Exor, oppure restare all'interno della Juve a guidare le dinamiche economico-finanziarie. La fiducia della proprietà nei suoi confronti è intatta. Il duopolio, con un ad di matrice calcistica (Comolli) e l'altro legato agli aspetti extra-campo (Scanavino) non va escluso a prescindere, eppure rappresenta lo scenario più remoto. Domani il consiglio d'amministrazione convocato per approvare il bilancio, con un passivo soft (40-50 milioni) rispetto al -199 milioni del 2023-24, dovrebbe anche tracciare la rotta della nuova Juve di Comolli e dell'uomo che dovrà affiancarlo al timone. Il Cda, tra l'altro, dovrebbe estendersi da 5 a 11 membri, con l'ingresso del capo delle strategie calcistiche Giorgio Chiellini. La scalata dell'ex capitano è solo all'inizio: oltre a rappresentare la società nei rapporti istituzionali, verrà probabilmente eletto consigliere federale e c'è chi immagina per lui già un futuro da vicepresidente alla Nedv ed. L'assemblea di inizio novembre ratificherà tutte le decisioni. E intanto ieri è stato nominato Director of Performance l’australiano Darren Burgess, un passato da manager tra Arsenal, Nfl e Nba. 


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