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Dall'addio del campione portoghese nel 2021, è stato tutto un ribollir di tipi, di stili, di fiaschi: da Morata, Vlahovic e Kean a Kolo Muani, David, Openda. Dopo di lui, il deserto

Sapr&agrave; solo far gol, <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/calcio-estero/saudi-league/2025/10/08-143689309/retroscena_cristiano_ronaldo_si_moltiplicano_le_voci_sull_addio_al_calcio_lui_risponde_cos_so_che_non_manca_molto_ma_">Cristiano Ronaldo</a>, i cui 40 anni fissano confini alieni, ma cos&igrave;, a naso, non sembra una pratica ornamentale, un mestiere di contrabbando. Specialmente in relazione alla Juventus che serv&igrave; per tre

Il Bayern Monaco ha deciso di prendere nuove informazioni sull'attaccante bianconero.

Juventus, Vlahovic ha deciso: il serbo vuole andare via a parametro zero

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David, Vlahovic e Openda faticano a decollare: solo Yildiz non basta. Anche il continuo turnover di Tudor non aiuta


E venne il giorno in cui l&rsquo;attacco bianconero rimase a secco. Contro il Milan, <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/2025/10/06-143647543/la_juve_indietro">la Juve non ha segnato</a>, una prima volta in stagione che suona come un primo campanello d&rsquo;allarme. Le statistiche raccontano di una frenata netta ed evidente dal punto di vista realizzativo: 11 gol segnati nelle prime 4 partite; solo 4 nelle successive quattro, che hanno portato ad altrettanti pareggi con Verona, Atalanta, Villarreal e Milan; cinque consecutivi in tutto con il 4-4 con il Borussia Dortmund. I fuochi d&rsquo;artificio insomma si sono esauriti proprio nelle notte di Champions League con i tedeschi. La Signora aveva iniziato con il piede giusto con le tre vittorie di fila su Parma (2-0), Genoa (1-0) e Inter (4-3) prima appunto della pirotecnica rimonta di coppa. Un rendimento promettente, pur con qualche errore di troppo in difesa, mascherato per&ograve; dalla prolificit&agrave; del reparto offensivo. Un arsenale da quasi 500 gol, 499 per la precisione: tanti ne hanno messi a segno in carriera finora David (147), Vlahovic (134), Openda (105), Zhegrova (42), Yildiz (41) e Concei&ccedil;ao (30). Era il frutto del mercato, chiuso con la doppietta messa a segno dalla societ&agrave; nelle ultime ore di trattative che ha portato Zhegrova e Openda alla corte di Igor Tudor. Risultato: reparto profondo, assortito, con tanto talento, tanto potenziale e tante soluzioni.&nbsp;&nbsp;

<h2>Juve, che inversione&nbsp;</h2>

Per questo l&rsquo;inversione di rotta maturata nella ultime quattro gare non lascia sereni. Yildiz finora ha illuminato la strada alla Juve: il Dieci &egrave; stato la costante, sempre presente e sempre titolare, e ha garantito un fatturato di 2 gol e 4 assist in 8 gare. Il riferimento &egrave; piuttosto ai tre centravanti: David ha festeggiato l&rsquo;esordio in Serie A con la rete al Parma, cui sono seguiti due errori clamorosi con Genoa e Villarreal e una serie di prestazioni sottotono; <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/calcio-mercato/juventus/2025/09/30-143511304/vlahovic_via_a_zero_perch_il_bayern_monaco_ha_preso_nuove_informazioni_sul_serbo">Vlahovic</a> ha messo la firma sull&rsquo;inizio di stagione realizzando 4 reti, tutte entrando dalla panchina, ma non segna dalla notte magica con il Dortmund; Openda invece non si &egrave; ancora sbloccato. Tutti sembrano non aver digerito le continue rotazioni decise da Tudor che ha scelto 8 formazioni diverse in 8 partite, cambiando gli interpreti dell&rsquo;attacco a parte Yildiz. Nel dettaglio: in tre occasioni (Parma, Genoa e Milan), con Kenan hanno giocato David e Concei&ccedil;&atilde;o, poi &egrave; toccato a Koopmeiners e Vlahovic con l&rsquo;Inter, a David e Openda con il Borussia Dortmund, a Concei&ccedil;&atilde;o e Vlahovic con il Verona, ad Adzic e Openda con l&rsquo;Atalanta e a Koopmeiners e David con il Vilarreal. Il mix giusto per&ograve; non &egrave; ancora stato trovato. E, alla lunga, la dipendenza da Yildiz si fa sentire, come &egrave; stato evidente nelle ultime uscite in cui il giovane turco era un po&rsquo; appannato dal punto di vista fisico. Conseguenza: la luce della Juve si &egrave; spenta e sono emerse le difficolt&agrave; a trovare la chiave per gol e vittorie.&nbsp;

<h2>Due punte dopo la sosta&nbsp;</h2>

La sfida con il Milan per&ograve; potrebbe aver aperto la strada al futuro. Nel finale di gara, Tudor si &egrave; affidato alle due punte: nell&rsquo;occasione Vlahovic e Openda, in un 3-5-2 solido in mediana; l&rsquo;evoluzione dovrebbe prevedere Yildiz a supporto di due attaccanti, passando al 3-4-1-2. La sosta potrebbe portare consiglio.&nbsp;

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L’attacco segna zero: viaggio dentro la crisi della Juve 


Alla ripresa, bianconeri attesi da una settimana di fuoco: l'allenatore croato cercherà la prima vittoria dopo cinque pareggi consecutivi

Sette giorni per capire quale sar&agrave; la stagione della Juventus. Perch&eacute; &egrave; in arrivo un ciclo di trasferte che potrebbe rappresentare la prova del nove, in un periodo dove arrivano solamente pareggi. Domenica sar&agrave; il turno del Como, attualmente a quota nove: trionfante con la Lazio, nel due a zero della prima giornata, quando Nico Paz aveva incantato il pubblico di casa, poi un&#39;altra affermazione in trasferta a Firenze, in rimonta. L&#39;argentino &egrave; il pericolo numero uno - tre reti e tre assist nei sette gol totali, rimasto a secco solo nell&#39;invenzione di Perrone contro l&#39;Atalanta - e le ambizioni dei biancobl&ugrave; cozzano con la speranza di <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/juve/2025/10/07-143666248/juve_tudor_sembra_thiago_motta_il_dato_sulla_media_punti">Igor Tudor</a> di ritornare alla vittoria: dopo cinque pari consecutivi sembra quasi un dovere, pi&ugrave; che un&#39;opportunit&agrave;. In seguito all&#39;impegno in Lombardia ce ne sar&agrave; un altro, ben pi&ugrave; gravoso, in terra spagnola. In Castilla, pi&ugrave; precisamente, contro il club pi&ugrave; titolato al Mondo: il Real Madrid non assomiglia a quello degli ultimi anni, ma farebbe paura anche senza Kylian Mbapp&eacute;, apparso in forma scintillante fino all&rsquo;infortunio contro l&rsquo;Azerbaigian (caviglia) che al momento lo vede a rischio forfait. I Blancos hanno comunque raccolto nove vittorie e una sola defezione (contro l&#39;Atletico Madrid nel derby, fragorosa nel 5-2 finale) candidandosi a un ruolo da protagonista anche sotto la nuova guida di Xabi Alonso.&nbsp;Nel trittico &egrave; quella pi&ugrave; difficile in potenza e quindi, quasi paradossalmente, la pi&ugrave; semplice da preparare e con meno aspettativa: una sconfitta verrebbe probabilmente valutata come fisiologica e non avrebbe grosse ripercussioni dal punto di vista mentale.

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<h2>Juve, attesa Real</h2>

Ultima in ordine di tempo, ma non di importanza, la gara dell&#39;Olimpico di Roma, affrontando l&#39;ex di serata Maurizio Sarri. Il tecnico &egrave; in difficolt&agrave; dopo un&#39;estate nell&#39;impossibilit&agrave; di fare mercato e con una rosa identica (se non impoverita) a quella della stagione scorsa. Vero &egrave; che i capitolini non hanno impegni infrasettimanali e possono concentrarsi solo sul campionato, ma sarebbe un trampolino di lancio troppo importante verso tre appuntamenti &quot;morbidi&quot; contro Udinese, Cremonese e Torino, pi&ugrave; lo Sporting di Lisbona in Europa. Sorpassare indenne i prossimi sette giorni riveste quindi importanza capitale come buon viatico per il prosieguo, considerato che il prossimo big match sar&agrave; contro il Napoli il 7 di dicembre. La panchina del tecnico croato per ora non &egrave; in discussione - anche perch&eacute; non ha ancora perso una partita delle prime otto - ma serve un cambio di marcia per dimenticarsi della pareggite gi&agrave; fatale a Thiago Motta e candidarsi alle prime posizioni, sia in classifica che nel maxi girone di Champions. Del resto gli obiettivi minimi sono sempre quelli: almeno quarto posto in classifica, pi&ugrave; avanti possibile nelle coppe. Anche se non &egrave; detto che basti per una riconferma.

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