Juve, cresce l’attesa per il Collegio di Garanzia: gli scenari possibili

C’è grande attesa per l’ultimo grado di giudizio sportivo. Senza il -15 la qualificazione in Champions sarebbe blindata e arriverebbero decine di milioni
Nicola Balice
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Il conto alla rovescia è iniziato. L'orizzonte è fissato a mercoledì 19 aprile, quando si riunirà il Collegio di Garanzia del Coni. E quel giorno almeno un po' di chiarezza in più ci sarà per quel che riguarda presente, ma anche futuro, della Juve. Quel giorno arriverà la decisione riguardo il ricorso del club bianconero contro la sentenza della Corte d'Appello Federale per il caso plusvalenze: i famosi quindici punti di penalizzazione già applicati in classifica, ma anche tutte le inibizioni a cascata per i dirigenti coinvolti, da Fabio Paratici e Andrea Agnelli in poi. Si parla di forma, si parla anche di sostanza nel ricorso presentato dai legali bianconeri. Sono tre sostanzialmente gli scenari possibili: la conferma della decisione della Corte d'Appello Federale con la cristallizzazione dell'attuale classifica di serie A che vede la Juve penalizzata di quindici punti, l'annullamento di questa sentenza che riporterebbe indietro di mesi all'assoluzione del club bianconero e di tutti i dirigenti coinvolti quindi con la restituzione anche dei quindici punti, solo sullo sfondo la terza via con il rimando alla Corte d'Appello per una revisione della pena che verrebbe quindi ridotta secondo le indicazioni del Collegio di Garanzia. Cresce quindi l'attesa per il 19 aprile, perché da quel momento in poi anche la classifica della serie A potrà assumere dei connotati meno incerti e più definiti. Perché soprattutto in casa Juve si potrà procedere anche a livello progettuale a impostare strategie per il futuro, come spiegato anche da Francesco Calvo domenica sera a proposito delle trattative di rinnovo per i vari Adrien Rabiot o Angel Di Maria.

Secondo filone

Questi quindici punti possono fare la differenza, possono significare la qualificazione in Champions e pesare per decine di milioni di euro. Possono cambiare sensibilmente anche gli effetti del secondo filone di indagine su cui sta lavorando la Procura Federale, quello legato a tutti gli altri elementi emersi dall'inchiesta Prisma condotta dalla Procura di Torino e che lunedì 27 marzo vedrà l'inizio dell'udienza preliminare davanti al Gup Marco Picco: quindi manovre stipendi, ma non soltanto. Resta infatti centrale il tema dell'afflittività della pena nel caso in cui si arrivasse a un secondo processo. La nuova pena che verrebbe richiesta dal procuratore federale Giuseppe Chiné dovrebbe infatti avere comunque effetto afflittivo sulla Juve in caso di condanna, se non potesse averlo sull'attuale classifica potrebbe poi essere applicata sul prossimo campionato (per arrivare alla richiesta di retrocessione dovrebbe essere dimostrata l'alterazione dei bilanci per ottenere l'iscrizione ai campionati): il tutto sempre compatibilmente con i tempi necessari per i vari gradi di giudizio, che teoricamente dovrebbero essere sufficienti. E i giocatori coinvolti? Se dovessero dimostrare la loro buonafede potrebbero rischiare una multa invece di una squalifica di un mese che quindi colpirebbe anche gli attuali club di appartenenza.

A Cagliari

Gli atti trasmessi il 24 febbraio dalla Procura di Torino a quelle di altri sei città (Bergamo, Modena - per il Sassuolo - Bologna e Udine, oltre a Genova e Cagliari), hanno visto ora l’apertura di un’altra inchiesta. Dopo quella di Genova sui bilanci della Sampdoria, anche a Cagliari la Procura ne ha aperta una dedicata all’operazione che ha portato Alberto Cerri dalla Juve al club rossoblù. Per il momento non ci sono indagati, pur lavorando sul reato di falso in bilancio.


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