Processo Juve, oggi la verità: il verdetto vien di notte?

I giudici potrebbero pronunciarsi quando sarà iniziata la partita contro l'Empoli: rischio -12, in ballo la posizione di 7 dirigenti
Processo Juve, oggi la verità: il verdetto vien di notte?© ANSA
Giorgio Marota
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Il tanto atteso “giorno del giudizio” potrebbe trasformarsi in una lunga notte. La Juventus torna oggi in Corte d’Appello (fischio d’inizio alle 10) per conoscere il proprio destino, ripartendo da una penalizzazione quasi certa, che presumibilmente potrebbe arrivare con la gara di Empoli già abbondantemente cominciata, a mercati chiusi e per non condizionare - questa l’aria che tira - la squadra di Allegri. Resta soltanto in ballo il numero di punti che i giudici (a diversa composizione, presiede Ida Raiola) toglieranno stavolta ai bianconeri: furono 15 lo scorso 20 gennaio, potrebbero essere confermati oppure diminuiti. Respinti tutti i motivi del ricorso anche in terzo grado (la violazione dell’art. 4.1 è quindi conclamata al grido di «slealtà!»), resta sul tavolo un’unica questione: il contributo di Nedved, Vellano, Garimberti, Grazioli Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio, cioè dei membri del consiglio d’amministrazione condannati a 8 mesi d’inibizione. Per il Collegio di Garanzia non è chiaro in che modo questi dirigenti «senza delega, e la Corte ne avrebbe dovuto tener conto» abbiano contribuito al caso plusvalenze che, viceversa, ha portato alle stangate per Agnelli (2 anni), Paratici (2 anni e 6 mesi), Arrivabene (2 anni) e Cherubini (1 anno e 4 mesi). La CFA potrebbe quindi ricalcolare la penalizzazione e “scorporare” dal totale il loro contributo in termini di punti, oppure dire «signori, non ne abbiamo tenuto conto nel momento in cui abbiamo inflitto il -15», confermando quindi la stessa sentenza di quattro mesi fa. La seconda ipotesi è la meno probabile e i rumors dicono che si ripartirà da almeno -12 per far scendere Madama al 7° posto e cancellare ogni speranza di qualificazione alla prossima Champions, lasciando eventualmente all’Uefa la possibilità di intervenire con una squalifica nel caso di accesso in Europa League o in Conference. Potrebbe essere proprio questa la richiesta del procuratore federale Chiné durante la sua requisitoria: il -9 proposto a gennaio, trasformato in -15 dalla Corte, classifica alla mano non sarebbe più “afflittivo”. Entrambe le parti - accusa e difesa - hanno trascorso la giornata di ieri a sfogliare le carte e ad affinare le rispettive arringhe.

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Juve, il caso stipendi e una nuova penalizzazione

Nella sua memoria difensiva, la Juve - professando sempre la propria innocenza in merito ai fatti contestati - ha fatto presente che sarebbe afflittiva sarebbe anche una “retrocessione” dal 2° al 4° posto della graduatoria (ballano infatti 10-12 milioni tra posizionamento e market pool) e che bisognerebbe tener conto, come attenuante o esimente, anche dei modelli di prevenzione adottati dal club per ridurre il margine della responsabilità oggettiva. Il terzo processo in Appello sulle plusvalenze, il quinto sportivo in oltre 400 giorni sotto accusa includendo anche la prima pronuncia del 15 aprile 2022 e l’ultima del Collegio di Garanzia il 20 aprile 2023, anticipa di circa 20 giorni il primo step del secondo filone, quello che comprende manovre stipendi, partnership con altri club e rapporti con gli agenti e che ripartirà dal tribunale federale (forse il 15 giugno). In questo caso si parla già di nuova penalizzazione da scontare sul 2023-24: per la Vecchia Signora la lunga notte è appena cominciata. 


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