ROMA - Nuovo appuntamento con "La Lazio nelle scuole", il tour con i calciatori biancocelesti negli istituti elmentari e medie inferiori di Roma. Oggi è toccato all’Istituto Maria Ausiliatrice, presenti Biglia, Konko e Berisha. I tre si sono intrattenuti con i giovani alunni e hanno dialogato con loro sull'importanza dello sport nella formazione di ogni individuo. «Per diventare campioni serve tanto sacrificio, anche a livello umano. Bisogna lasciare tante cose e mettere la testa al 100% su quello che si fa. Il modo migliore per vincere la partita?
KONKO -Konko si sofferma sulla forza di un gruppo, quello che poi forma la parola squadra: «Questo fa la forza di un gruppo, dare fiducia ai compagni che sono in difficoltà per trovare la strada giusta per andare avanti. Il mio futuro? Mi piacerebbe allenare o lavorare con i giovani. Ma non c'è ancora niente di deciso, comunque mi piacerebbe nel mondo del calcio perché è stata la mia vita. Per noi è importante non prendere gol perché siamo difensori. Poi se viene l'assist bene, se viene il gol ancora meglio». Capitolo razzismo: «Sono d'accordo con Lucas, chi ne fa una questione di colore della pelle è ignorante»
BERISHA - «C'è chi dice che sono bravo, chi pensa che non lo sia. Per me l'importante è giocare nel modo migliore possibile. Quando sono arrivato qui ero un po' più nervoso perché ho trovato tanti tifosi. Poi mi sono abituato, i compagni e l'allenatore mi hanno aiutato tantissimo». Si racconta così Etrit Berisha, il portiere albanese della Lazio.