ROMA - Il talento che scopre i talenti è Igli Tare, diesse della Lazio, cercatore d’oro. Dai baby a costo zero alle intuizioni di mercato, i suoi grandi colpi hanno rilanciato la Lazio per l’ennesima volta e hanno risistemato i conti rendendo il bilancio da Champions, nuovamente virtuoso (utile da 9,5 milioni al 31 dicembre 2016, nel 2015 era in rosso). La magia sta tutta qui: nessun componente della rosa 2016-17 è costato più di 10 milioni di euro, neppure il giocatore dall’estro più lucente. Nessuna spesa folle, solo acquisti ragionati e ben pesati sotto tutti i punti di vista. In più cessioni che sono valse ricche plusvalenze. Sono stati conciliati risultati calcistici e di bilancio. Il valore dell’organico attuale si è moltiplicato in modo esponenziale.
MILINKOVIC - L’ultimo colpaccio di Tare si chiama Sergej Milinkovic, acquistato per 5,9 milioni, attualmente valutato 30 milioni. E’ un classe 1995, è stato l’affare più complicato della rosa di oggi: il papà del giocatore spingeva per portarlo a Firenze. Tare conosceva Milinkovic ben prima di parlarne con il suo procuratore Kezman, lo seguiva dai tempi del Vojvodina, era in età Primavera. L’ha rivisto all’opera con la maglia del Genk e ha iniziato a trattarlo durante il Mondiale under 20. La Fiorentina s’è inserita, c’erano tanti personaggi attorno al giocatore, avevano convinto il Genk e il padre a mollare la Lazio. Milinkovic, quando è sbarcato a Firenze, ha scelto la Lazio. Tare si è sempre fidato di lui.
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