Lazio, Milinkovic e Luis Alberto sotto pressione

Tutto ruota sempre intorno al serbo e allo spagnolo. Confronto tra Inzaghi, il ds Tare e i due trequartisti dopo la partita con il Sassuolo: la Lazio si aspetta molto di più, ha investito e conserva la fiducia ma devono tornare a rendere in linea con il valore
Lazio, Milinkovic e Luis Alberto sotto pressione
Fabrizio Patania
3 min

ROMA - Sotto processo è troppo. Sotto pressione no, ci si ritrovano dall’inizio della stagione, questa volta messi di fronte alle proprie responsabilità dalla Lazio. Il confronto è datato alla trasferta di Reggio Emilia, era passato inosservato, sono serviti alcuni giorni per scoprirlo e non si può ignorare, perché resta di estrema attualità. Tutti aspettano Milinkovic e Luis Alberto al top. Se lo chiedono anche a Formello dove siano finiti e perché non riescano a incidere e fare la differenza come nella passata stagione. Il ds Tare ha chiesto spiegazioni, ha parlato con i due giocatori, è stato chiaro e deciso, vorrebbe tornare a vederli giocare in linea con il proprio valore, le aspettative della società, del tecnico e dei tifosi. Una delusione la prova di Reggio Emilia, anche se le statistiche premiavano il lavoro oscuro (molto oscuro) di Milinkovic e Luis Alberto fosse entrato nell’azione del gol di Parolo. La verità è sotto gli occhi di tutti gli osservatori: stanno mancando terribilmente, non sono quasi mai stati protagonisti nelle prime dodici giornate e di sicuro è un merito di Inzaghi e del gruppo aver mantenuto la Lazio al quarto posto nonostante il pessimo rendimento dei due top player che nella passata stagione avevano conquistato e sorpreso tutti, raggiungendo valutazioni astronomiche. Ora, però, devono riprendere a fare la differenza. E’ per questo motivo che sono stati confermati e blindati dalla società. Giocano, sono stati ricompensati diventando quasi intoccabili. Forse hanno raggiunto una posizione che si sta rivelando un boomerang: conservano il posto da titolare nonostante lo scarso apporto e ci siano altri giocatori bravi (Correa, Berisha, Badelj, Cataldi, Caicedo) che fremono e aspettano un’occasione. Sotto questo punto di vista Tare e Inzaghi si sono sentiti traditi a Reggio Emilia, si aspettavano sul campo un altro tipo di risposta da Milinkovic e da Luis Alberto. E invece no. Il consueto andamento mediocre, lontano anni luce dal rendimento toccato sino a pochi mesi fa. Sono condizionati per la Lazio e anche per gli equilibri di un gruppo allargato rispetto alla passata stagione.


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