Michela Andreozzi e la battuta sulla Lazio che ha scatenato un putiferio

L'attrice e regista, che di calcio si interessa poco, è stata presa di mira dai fan biancocelesti e finita alla gogna sul web per una frase detta durante la notte degli Oscar negli studi Sky. Su di lei sono piovuti insulti irripetibili: «Mi scuso con tutti ma non era mia intenzione offendere nessuno»
Michela Andreozzi e la battuta sulla Lazio che ha scatenato un putiferio
Simone Zizzari
5 min

ROMA - Michela Andreozzi e il calcio sono due entità distanti e separate. E' venuta ospite al Corriere dello Sport-Stadio tre volte e in tutte e tre le circostanze ha sempre ammesso di non conoscere bene l'argomento, anzi di non saperne proprio nulla. Non è romanista, non è juventina. Lei è un'attrice e una regista (bravissima in entrambi i campi) di commedie brillanti. Questo è il suo lavoro. Ieri sera era ospite negli studi Sky per commentare la lunga notte degli Oscar e durante questa maratona televisiva ha dispensato battute divertenti, allegria e commenti sui film in gara, intrattenendo il pubblico con la sua solita ironia pungente. Ad un certo punto, però, ha commesso una leggerezza, un'ingenuità (perché di questo si tratta, di nient'altro): ha voluto raccontare a modo suo la potenziale sceneggiatura (sì, fa anche questo di mestiere Michela) di un film di Matteo Rovere intitolato "Lazio". Una storia inventata per fare i versi a "Roma", il film di Cuaròn, quello sì reale e vincitore di molte statuette. «La trama? Storia della colf di Sora di Chinaglia che lo molla e va a lavorare per Bruno Conti. Una faida ambientata nel mondo della Lazie», ha raccontato Michela con il sorriso sulle labbra, ignara di ciò che sarebbe scoppiato da lì a breve nella terribile era dei tribunali social

TIFOSI DELLA LAZIO FURIOSI CON LA RAGGI SUI SOCIAL

Passa pochissimo e arrivano i primi tweet di laziali furiosi contro l'attrice/regista che di calcio si interessa poco o nulla. «Pensate a noi anche quando si parla degli #Oscar. Mi fate pena», scrive un fan biancoceleste. E fin qui ci potrebbe anche stare, non conoscendo il personaggio attaccato. 

Poi però la mattina si svegliano i leoni da tastiera e i toni cambiano drasticamente. La Andreozzi finisce nel mirino di una tifoseria per una semplice quanto ingenua battuta e su di lei piovono commenti irripetibili. Ma irripetibili davvero, roba da querela. Ne riportiamo alcuni solo perché è giusto che si sappia fino a che punto si può arrivare nascondendosi nell'anonimato di una tastiera: «lurida», «ridicola», «soffri male», e non sono nemmeno i peggiori. Così, via dicendo, in un susseguirsi di insulti senza senso e minacce di morte. 

LA LAZIO: «DAL PREMIER CONTE MANCANZA DI RISPETTO»

La Andreozzi si è scusata subito su tutti i social possibili e ha provato a spiegare che lei di calcio non sa nulla, che la sua era solo una ironica presa in giro del film di Cuaròn (ora ci aspettiamo la levata di scudi da parte dei fan del pluripremiato regista messicano): «Ho un fratello laziale, io simpatizzo per il Napoli. La mia è stata una battuta leggerissima, fatta senza pensare troppo e non pensavo che potesse essere presa così sul serio. Chiedo scusa di cuore a tutti coloro che si sono sentiti offesi, non era assolutamente mia intenzione», ha raccontato la Andreozzi. La sua battuta era riferita al film, non al calcio. E le vecchie interviste ripescate in mattinata nelle quali lei sembrava potesse essere tifosa della Roma non rispondono al vero: c'è una gag nella quale lei urla "Totti gol" ma anche lì si trattava di una performance comica. Ah, e prima che qualcuno lo dica: l'immagine "Lazio" con le pecore davanti al Colosseo apparsa in studio al momento della 'presa in giro' che ha scatenato i tifosi laziali sui social non era farina del suo sacco, né era stata scattata dalla Andreozzi.  

Insomma, la non tifosa Michela Andreozzi è finita nel mirino in modo vergognoso per una battuta estrapolata da una maratona televisiva durata ore. Lei che di calcio non ci capisce nulla o quasi. «Accetto critiche in questo senso, non il bullismo che sto subendo in queste ore», mi ha raccontato. Ha ragione, perché di bullismo si tratta. Ho una notizia per coloro che in queste ore la stanno insultano vomitandole addosso di tutto: anche voi avete vinto un Oscar. Meglio che non vi dica per quale categoria, però. 


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