Inzaghi: "Lotito? La sua non era critica, ma un modo per motivarci"

L'allenatore della Lazio risponde alle parole del presidente e punta l'Atalanta: "Sfida contro un avversario di livello, inizia un nuovo ciclo"
Inzaghi: "Lotito? La sua non era critica, ma un modo per motivarci"
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ROMA - Alla vigilia della partita con l'Atalanta, l'allenatore della Lazio Simone Inzaghi deve prima di tutto replicare alle parole di Claudio Lotito rilasciate durante il forum al "Corriere dello Sport" dello scorso martedì, quando il proprietario del club aveva parlato in modo indiretto anche del suo tecnico e sottolineando come adesso sia giunto il momento dei "doveri": "Penso che voi giornalisti siate davvero molto bravi, perché spesso riuscite a far dire alcune cose che non si pensano. Basta ripercorrere quello che è stato fatto in questi quattro anni, magari commettendo degli errori, però il bilancio di questi quattro anni penso sia assolutamente positivo. Il presidente è un grande motivatore, quello che ha detto l’ha detto certamente per spronare tutto l’ambiente".

Inzaghi: "Con Atalanta inizia nuovo ciclo"

A seguire l'allenatore può concentrarsi sulla presentazione della partita con l'Atalanta, una sfida dal sapore particolare e che per ovvi motivi riporta a quanto accaduto il 15 maggio scorso, in occasione della finale di Coppa Italia vinta dalla Lazio all'Olimpico proprio contro i nerazzurri: "Sicuramente andiamo incontro a un altro ciclo di partite molto importanti, sicuramente più impegnativo rispetto al primo ciclo. Cercherò di scegliere in base a quello che vedrò durante gli allenamenti. Partita importante contro avversario scomodo. Non ricordo di aver detto che sarebbe stato un macello se non avessimo vinto questa gara: normale però che sia una sfida importante, contro un avversario che conosciamo bene e che ha dato tanta continuità al suo cammino. L'anno scorso in campionato avevano meritato la vittoria e allo stesso tempo noi l'abbiamo meritata in Coppa Italia".

Alzare l'asticella

La sfida con i bergamaschi può essere un ulteriore incentivo per raggiungere quel salto di qualità inseguito a lungo durante la sua gestione: "Dobbiamo alzare questa famosa asticella. Abbiamo una squadra attrezzata, così come lo sono anche le altre. Dobbiamo essere consapevoli delle nostre capacità, ci manca questo tassello. A livello di gioco questo è il migliore anno, ci manca qualche punto in classifica e c'è rammarico per questo. I ragazzi sanno che dobbiamo correre, anche l'Atalanta si è rinforzata con Muriel, Malinovsky e Kjaer, ora hanno rotazioni che prima non avevano". Per questo la sfida dovrà essere interpretata come la finale del 15 magglio: "Sì, sappiamo che sono forti, ma anche loro sanno che con noi hanno perso diverse volte. Anche loro avranno delle preoccupazioni. Se avrei barattato la vittoria in Coppa con la conquista di un posto in Champions? Questa è la famosa domanda che si faceva anche prima. Probabilmente con il quinto-sesto posto l'avrei barattato. Quando abbiamo centrato la finale, battendo il Milan, mancavano ancora diverse partite, compreso lo scontro diretto. A cinque-sei gare dalla finale, però, l'obiettivo si è spostato dalla parte della Coppa. Lotito dice che l'Atalanta ha più fame? Se uno vede il campionato sì. Se vede la Coppa, dice che la Lazio ne ha avuta di più. Loro hanno avuto più continuità, ma a livello tecnico non siamo inferiori. Con l'aiuto della Champions si sono rinforzati senza perdere nessuno".

Il rigore di Correa contro il Bologna

Inzaghi replica alle critiche ricevute per aver fatto tirare a Correa il calcio di rigore contro il Bologna: "Per quanto riguarda Correa, penso che per parlare di determinate cose bisognerebbe vivere lo spogliatoio. Non solo l'allenatore, chi vive qua 24 ore sa le cose. Correa stava vivendo un momento complicato e tutti quanti noi, anche perché aveva fatto un secondo tempo ottimo a Bologna, volevamo che tirasse lui. Non era un improvvisato, si ferma sempre a provarli a fine allenamento. Dopo è sempre facile parlare, prima bisogna prendere delle decisioni e mi sono sentito di prendere questa. Berisha? ha chiesto un permesso di due giorni per un indolenzimento, ora sta bene ma valuterò se convocarlo dopo la rifinitura. Ha fatto una buona gara con il Montenegro e l'ha conclusa affaticato".


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