Lazio, Correa: "L'obiettivo è la Champions, Kakà il mio idolo"

Così il fantasista argentino: "Simone Inzaghi vuole che comandiamo il gioco e cerca sempre di migliorarci. Immobile? Fa tanti gol, ma è altruista: grazie a lui segniamo sia io, che Luis Alberto e Milinkovic"
Lazio, Correa: "L'obiettivo è la Champions, Kakà il mio idolo"
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ROMA - "Io un bomber? Segnare è sempre una cosa bella. Sicuramente avevo tanta voglia di fare gol, contro l'Atalanta si è visto. Mi sono sentito colpevole per aver sbagliato un rigore all'ultimo minuto contro il Bologna, ci sono rimasto malissimo. Io vivo il calcio in modo forte. Poi quando ti sblocchi è sempre bello". Ai microfoni del canale tematico biancoceleste, il fantasista della Lazio Joaquin Correa racconta il suo ritorno a grandi livelli dopo un periodo poco fortunato: "Tutto lo staff, i compagni, i tifosi sono stati magnifici. Ho sentito solo cose buone, ti aiutano sempre nei momenti negativi. Io ho sempre cercato di migliorare nella finalizzazione, anche se giocavo trequartista, o esterno da 4-3-3 o 4-4-2. Quindi adesso che sono un centravanti è un po' una novità. Mi alleno tutti i giorni per migliorare e cerco di far vincere la mia squadra in qualsiasi modo. Immobile? È un giocatore altruista, fa tanti gol perché è disponibile anche per i compagni. Fornisce un gran numero di palloni a me, Luis Alberto e Milinkovic. Aiutando tanto la squadra nella costruzione e negli assist. Per quello è un giocatore che dà quel qualcosa in più".

Lazio, Correa: "Inzaghi ha voglia di migliorarci"

Arrivato nell'estate del 2018 dal Siviglia per 16 milioni più bonus, Correa sta vivendo la sua seconda stagione in maglia biancoceleste: "Quest'anno siamo ancora più offensivi, il mister ha cercato di cambiare qualcosa e di fare in modo che siamo noi ad avere le partite in mano. Lui ha sempre tanta voglia di migliorarci. La sconfitta contro la Spal è stato un duro colpo. Non pensavamo di perdere e nel primo tempo siamo stati spesso vicino al secondo gol. Poi oggi ci sono giocatori forti in tutte le squadre italiane, non esistono partite facili. Abbiamo fatto un secondo tempo bruttissimo ed è finita così. La stagione è appena iniziata, non dobbiamo specchiarci e pensare che siamo già terzi. Dobbiamo credere in noi stessi, siamo forti e possiamo fare bene quest'anno. Poi ci sono tante squadre con una rosa importante e dobbiamo giocare tutte le partite per vincere". Sull'esperienza nella Capitale: "Da quando sono arrivato a Roma mi ha impressionato il trattamento dei tifosi, fin dall'aeroporto. Anche in campo sento una buona energia, non solo su di me ma su tutti. Questo aiuta tantissimo il giocatore e tutta la squadra in generale. Il gol in finale e i tre gol al Milan sono tra i momenti migliori da quando sono arrivato. Sono state tutte reti importanti, momenti bellissimi che mi ricorderò per sempre".

Lazio, Correa: "Mi ispiro a Kakà. Voglio la Champions"

"Ho sempre avuto un giocatore di riferimento: Kakà - svela Correa -. Non era un bomber ma partiva da dietro e faceva tanti gol. Sicuramente è bellissimo giocare più vicino alla porta, segnare e fare le giocate decisive è più bello per tutti. Da quando ho iniziato a giocare a calcio mi è sempre piaciuto avere responsabilità all'interno della squadra. Mi piace farmi vedere e non stare giù di morale, magari lo facevo a inizio carriera. Adesso sono più maturo in queste cose. Quando c'è una difficoltà e qualche compagno ha bisogno di me mi piace essere responsabilizzato e fare il bene della squadra. Si può diventare leader non solo a parole ma anche con le giocate in campo. Ho tanti sogni, voglio vincere tutto quello per cui gioco. Un mondiale, delle cose importanti. Adesso l'importante è arrivare in Champions. Comunque è stato bellissimo alzare la Coppa Italia, a dicembre possiamo vincere un altro trofeo. Vinciamo quello e poi pensiamo ad alzare l'asticella. Non segno molto di testa? È vero ma non siamo una squadra che fa tanti cross, e io non cerco quello ma gioco più fuori area. A Siviglia li ho fatti, qui mi mancano ma spero che riuscirò a colmare questo gap. Rispetto alla Samp ho cambiato proprio la mentalità, sono un altro giocatore. Prima pensavo a fare la giocata, mentre adesso penso a vincere. È diventato quello il mio compito in campo. Io posso giocare sia come a Siviglia, dove partivo esterno, che più centrale come adesso. Mi trovo bene, a inizio carriera giocavo trequartista. Quindi mi piace giocare tanto anche nella zona centrale".

Correa: "Le maglie di Lazio e Argentina si assomigliano. Sono bellissime"

Chiosa su alcune curiosità: "Con chi sono maggiormente legato nello spogliatoio? Un po' di più a quelli che parlano spagnolo per una questione di lingua, ma non ho mai trovato uno spogliatoio così unito a livello di rapporti umani. La Nazionale? Ci tengo tanto. Quella dell'Argentina è sempre una maglia bellissima da indossare. Se assomiglia a quella della Lazio? Sì, sono bellissime tutte e due. Piatto preferito? Mi piace tutta la cucina romana. Adoro la carbonara, non posso mangiarla tanto spesso per non ingrassare - afferma ridendo -. Se mi piacciono i videogiochi? Sì, gioco alla Playstation, ho mio cugino a casa e ci sfidiamo a FIFA. Io uso sempre la Lazio, per forza".


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