Lulic, incubo finito: la Lazio lo aspetta, ma non può rientrare

Il capitano biancoceleste è guarito dall’infezione che l’aveva messo ko. Oggi lascerà la clinica svizzera
Il capitano Lulic in posa con la Coppa© Getty Images
Daniele Rindone
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Lui torna a casa e ci resterà finché non potrà rientrare a Roma. Ci sono anche belle notizie: Senad Lulic ha vinto la sua battaglia, oggi lascerà la clinica svizzera, lo farà dopo un ricovero lungo due settimane. Le condizioni sono migliorate dopo il secondo intervento subito alla caviglia sinistra. Varie distorsioni l’avevano obbligato allo stop, ma era stata un’infezione a costringerlo al doppio ricovero e al doppio intervento. Non si riusciva a debellarla ed è questo che ha spinto il capitano della Lazio a recarsi in Svizzera. L’intervento aggiuntivo ha fatto effetto, l’infezione è un brutto ricordo e i medici hanno dato il via libera per la dimissione. Lulic non può rientrare in Italia, rimarrà in Svizzera, nella terra in cui è cresciuto dopo la fuga dalla Bosnia, colpa della guerra. Per settimane è stato lontano dalla sua famiglia, non ha potuto poggiare il piede sinistro a terra, era gonfio e dolorante. Adesso potrà tornare alla sua vita familiare e calcistica. Ha vissuto un mese infernale, tutto si sarebbe aspettato tranne che di ritrovarsi catapultato in un incubo, improvvisamente perso nelle paure. Ora può guardare al futuro: in sintonia con i medici svizzeri e della Lazio sarà stilato un programma riabilitativo e di ricondizionamento atletico.

I tempi

Non si conoscono precisamente i tempi di rientro in campo: non sono brevi, ma non sembrano più così lunghi. Lulic rimarrà a riposo per almeno un’altra settimana, poi spera di avere l’ok per ricominciare a lavorare in palestra. Si procederà per step: deambulazione, riacquisizione dell’autonomia funzionale, riattivazione e rafforzamento dei gruppi muscolari, la corsa, il campo. Deve recuperare la forza, l’inattività lunga più di un mese gli ha fatto perdere il tono muscolare. Lulic non lavora in palestra, non si vede sul campo, non tocca un pallone dall’inizio di febbraio. Giocò il recupero contro il Verona (5 febbraio) e dopo una settimana finì sotto i ferri. Alla vigilia del match con il Parma (9 febbraio) fu Inzaghi a lanciare l’allarme: «Lulic non ci sarà ed è in dubbio per le prossime partite, ha un caviglia molto gonfi a, neppure sembra più una caviglia». Il capitano non riusciva a poggiare il piede per terra e il mercoledì successivo (12 febbraio) fu sottoposto al primo intervento. Hanno fatto seguito due settimane di “ricovero” casalingo a Roma, non è bastata la somministrazione di vari antibiotici per sconfiggere l’infezione. A fine febbraio, preso dallo sconforto, ha deciso di partire con destinazione Svizzera. Oggi, fi nalmente, rivedrà la luce.

Il sogno

Si è temuto di non rivederlo in campo per tutta la stagione, c’è una nuova speranza, da certificare con i fatti. Dopo certi stop è sempre consigliabile prudenza, ma Inzaghi e la Lazio aspettano il capitano per maggio, sperano di farlo partecipare al rush scudetto, che si viva attraverso il calendario o i play-off . Siamo al 15 marzo e Lulic, se tutto continuerà a fi lare liscio, ha bisogno di almeno un mese e mezzo di tempo per rigenerarsi e ricondizionarsi atleticamente. E’ un combattente nato, i laziali sanno bene di cosa è capace. S’è sempre immolato per la sua Lazio, già prima di diventarne eroe e capitano. Tornerà sul suo trono romano.


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