Lazio, Poborsky compie 48 anni: l'uomo del 5 maggio 2002

Il ceco firmò una doppietta nel 4-2 finale che tolse lo scudetto all'Inter di Cuper all'ultima giornata. Nella sua carriera ha vestito anche la maglia di Manchester United e Benfica
Lazio, Poborsky compie 48 anni: l'uomo del 5 maggio 2002
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Manchester United, Benfica e Lazio, Karel Poborsky ne ha calcati di campi importanti. La sua carriera si è divisa tra la Repubblica Ceca, dove è nato nel 1972 e dove ha iniziato e chiuso la sua storia da calciatore, e l'Europa. Biondo, esterno di fascia, piede destro, oggi Karel compie 48 anni ma non sembrano così lontani i tempi in cui correva, segnava e serviva assist. Anche con la sua nazionale ha lasciato un buon ricordo: 118 presenze e 8 gol, è secondo solamente a Peter Cech per partite disputate. Indimenticabile per Poborsky l'Europeo del 1996 durante il quale la sua Repubblica Ceca arrivò seconda e lui segnò la sua prima rete con la nazionale, contro il Portogallo ai quarti di finale: un cucchiaio che scavalcò Vítor Baía e che fu votato come miglior gol dell'edizione. Nel 2016 Poborsky è stato in pericolo di vita a causa di un batterio presente nella sua barba incolta. Oggi è presidente di una squadra ceca.

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Poborsky nella Lazio scudettata

Dopo un po' di gavetta nel suo paese, Poborsky passa prima allo Slavia Praga e poi, grazie alle prestazioni nell'Europeo del '96, compie il definitivo salto internazionale finendo al Manchester United. Con i Red Devils di Alex Ferguson rimane due anni fino al 1998 vincendo una Premier League e un Community Shield, poi viene ceduto al Benfica. Nel gennaio del 2001 la Lazio scudettata di Cragnotti compra Poborsky, che nella stagione successiva prenderà sulla fascia il posto di Nedved, ceduto alla Juventus. Il ceco giocherà per i biancocelesti solamente un anno e mezzo, collezionando 46 incontri e 5 gol. Ancora oggi la parentesi a Roma è ricordata per la sua doppietta all'Inter il 5 maggio 2002 nel famoso 4-2 della Lazio di Zaccheroni ai nerazzurri di Ronaldo, in lacrime in panchina a fine gara. Quel match diede lo scudetto alla Juventus all'ultima giornata e lo tolse a Cuper.


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