Luis Alberto: "La Lazio vuole lo scudetto. Immobile mi deve un orologio"

Il numero 10 biancoceleste ha raccontato la sua quarantena: “Mi alleno tanto, più del solito. Ciro dovrà farmi un regalo costoso per gli assist”
Luis Alberto: "La Lazio vuole lo scudetto. Immobile mi deve un orologio"© Getty Images
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ROMA - Allenamenti, yoga e tv. Ecco la quarantena di Luis Alberto. Il giocatore della Lazio sta lavorando al massimo in casa per farsi trovare pronto alla ripresa. Ai microfoni di Lazio Style Radio, il Mago ha raccontato il momento: “Mi alleno in piscina e in palestra, cose che non mi piacciono tanto. Lavoro insieme a mia moglie, facciamo anche yoga, così la testa pensa meno. Stiamo tutti bene, dobbiamo continuare così. Appena si potrà tornare al calcio sarò al 100%. Ogni giorno facciamo doppia sessione, a volte anche tripla. Serve anche alla testa".

Stimoli pensando al campionato

“Penso al campionato, questa crisi purtroppo non è colpa nostra. La mentalità deve rimanere la stessa, dobbiamo continuare a lottare. Assist o gol? Preferisco i tre punti. Ma Immobile mi dovrà fare un regalo, spenderà tanti soldi. Dico sempre che più anni hai e più soldi tieni in banca. Magari mi prende un Rolex. Spero che faccia 40 gol il prima possibile. La partita perfetta? Alcuni miei compagni dicono a Milano contro il Milan quest’anno. Io gioco per divertimi, il calcio è stata sempre la mia passione. Sto bene, ho lavorato tanto per arrivare qui. Voglio vincere il più possibile. Se facciamo 3 punti ogni domenica significa che staremo sempre lì in lotta per il primo posto".

La svolta

“Dopo Lazio-Atalanta c'è stata la svolta. In quella settimana abbiamo giocato tre partite e vinte altrettante. Lì è cambiato tutto. Ci siamo confrontati con i compagni e così è stato. Poi la fortuna è girata bene, basti pensare alla vittoria all’ultimo contro il Cagliari. Lavoriamo da tempo con lo staff e il mister ci conosce bene. Siamo una famiglia e ci troviamo alla grande. Vincere la Supercoppa poi, è stato bello. Anche se giocare lì non mi è piaciuto (Riyad, ndr). Nel calcio servono i tifosi, meglio giocare in casa della Juve. Quando scendi in campo così lontano da casa non è la stessa cosa. Tutto diventa strano, anche i festeggiamenti dopo la partita. Ci possiamo fare poco, è questione di soldi".

La vita in casa e l'obiettivo

"Bello che ci sia una figurina speciale Panini su di me. Anche in Spagna ne collezionavo, spero che a mio figlio possa piacere. Ora guardo un po’ di tv, mi alleno tanto, anche più del solito. Passo così questi giorni. E poi ci sono i miei bimbi che vedono i cartoni della Disney. Con la squadra ci sentiamo spesso. Siamo uniti, una vera famiglia. La patch come miglior centrocampista? Penso a giocare bene, vincere le partite e il titolo. I premi individuali passano in secondo piano. Alla nazionale penso molto, ma adesso conta la salute. Sono tranquillo, spero di alzare il livello per quando torneremo a giocare. Saluto tutti i laziali e gli do appuntamento all’Olimpico, magari per festeggiare”.


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