Lazio, Lazzari: "Meritiamo di finire il campionato. Di corsa anche con le serie tv"

L'esterno biancoceleste ha parlato del momento: "Tante persone soffrono, ma presto torneremo in campo. Abbiamo un centrocampo super"
Manuel Lazzari: 13,75 milioni alla Spal
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ROMA - Difficile per uno come Manuel Lazzari, abituato a correre a mille all’ora sulla fascia, non potersi allenare al meglio. Ma l’emergenza Coronavirus obbliga lo stare a casa e l’esterno della Lazio sta facendo di tutto per rimanere al top della forma: “Mi sono tagliato i capelli, erano cresciuti troppo, ho dovuto fare un taglio quasi a zero, ma ora stanno ricrescendo", le prime parole a Lazio Style Channel. "Il primo mese di quarantena è stato duro, sono abituato a correre, mi piace. E poi siamo abituati ad allenarci in gruppo. Ora le mie giornate sono simili: faccio corsa, forza, bike. Alterno il lavoro per non cadere nella monotonia. Gioco alla PlayStation, guardo serie su Netflix e passano così le giornate. Ogni tanto gioco con Cataldi online, ci passiamo qualche oretta. È uno sfogo: oltre all’allenamento c’è poco da fare. Ho visto l’ultima stagione della Casa di Carta, ieri sera ho iniziato The Stranger. Ne finisco una, ne inizio un’altra. Vado di corsa anche con le serie tv”.

Il campo

“Correre forte è stata una mia caratteristica anche da piccolo. Dove non arrivavo tecnicamente, lo facevo con la corsa. Cerco di correre al massimo per sfruttare il mio potenziale al servizio della squadra. Ci sono giocatori fisici e tecnici, ci completiamo bene. La Lazio quando difende lo fa in 11, parte tutto dagli attaccanti. La squadra avversaria si sbilancia e noi siamo bravi a ribaltare la situazione ed attaccare. Venivo da una squadra, la Spal, che difendeva e attaccava in maniera diversa. I primi mesi sono stati difficili per capire il tutto, poi però sono cresciuto. Sono felice di dare il mio contributo a questa grande squadra. Prima avevo più occasioni di puntare l’uomo, qui è differente. C’è più possesso palla. Meno dribbling, ma più possesso per cercare di andare in area. Il ruolo da esterno è differente rispetto all’anno prima. Ma non mi fermo: voglio continuare a crescere e capire”.

Diventare leader

“Alla Spal su 10 azioni, 8 passavano sui miei piedi. Ora no: il centrocampo è il più forte d’Italia, tra i primi in Europa. Normale che l’azione passi da lì. Noi “quinti” dobbiamo essere sempre pronti, magari sui cross. Marusic? Una squadra come la Lazio che ha tante partite è normale avere due tre giocatori per ruolo. Qui è così. Noi sugli esterni siamo forti fisicamente, tecnicamente. È un piacere allenarsi con loro, non c’è competizione, ma un grande rapporto anche fuori dal campo. Le aspettative che avevo? Sono andato oltre. Già firmare per una squadra incredibile come la Lazio era un sogno. Poi ho giocato tanto, vinto la Supercoppa e sfido la Juve per lo scudetto. L’annata è incredibile per me e per tutto il mondo Lazio. Speriamo di finire questo campionato, ce lo meritiamo".

La stagione

“C’è voglia di finire il campionato, la nostra testa non ha mai pensato ad altro. Normale che ci si concentri meno sul calcio, ci sono persone in difficoltà che muoiono ogni giorno. Ma appena possiamo tornare a giocare, saremo pronti. Io sono del Veneto, una regione molto colpita. Sento la mia famiglia con FaceTime, non torno da mesi a casa, mi mancano. Ma stanno bene, tranquilli e la cosa mi fa piacere. Dobbiamo tenere duro, il momento è così”.

Inzaghi e lo staff

“Mi manca anche la famiglia Lazio, dai compagni allo staff. Quello che avevamo creato quest’anno è stato unico. Torneremo la famiglia che eravamo prima, teniamo duro, ne usciremo insieme. Questo maledetto virus qualche cambiamento lo porterà: sia a livello sociale, sia a livello lavorativo. La Serie A qualcosa cambierà. Ci sarà un periodo di riflessione. Il mio primo giorno a Formello? Non posso dire le parole esatte, risulterei volgare. Ma avevo tanto entusiasmo, ero felice, un bambino che realizzava il suo sogno. Un bambino partito dal basso arrivato a Roma e alla Lazio: incredibile. Ai tifosi mando un grande saluto e un grande abbraccio, torneremo a gioire tutti insieme allo stadio. Insieme ne usciremo più forti di prima”.


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