Gascoigne e la pesca con i biscotti in Cina. L’ex allenatore: “Quanto mi manca”

A fine carriera l’ex Lazio andò a giocare al Gunsu Tianma, squadra della città di Lanzhou. Lì iniziarono i suoi veri problemi
Gascoigne e la pesca con i biscotti in Cina. L’ex allenatore: “Quanto mi manca”© Getty Images
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ROMA - Paul Gascoigne ha lasciato un segno in ogni club dove ha giocato. Un po’ per la sua classe innata, il suo talento, un po’ per le pazzie commesse. Gazza è stato sempre così, alla Lazio e non solo. “Un George Best senza cervello”, lo etichetta il presidente del Newcastle, Stan Seymour. Nel 2003, a fine carriera, vola in Cina per militare nello Gansu Tianma. Appena 4 presenze e 2 gol in una sola stagione prima di chiudere definitivamente con il calcio l’anno dopo al Boston United. In oriente lo ricordano con affetto e un pizzico di nostalgia. Il suo ex allenatore, Gong Lei, era diventato molto amico con Paul: “L’affetto era reciproco”, ha ammesso in un’intervista con AFP. “In campo era un cavallo, ma fuori un vero gentiluomo. Non aveva paura di infortuni, era motivato. Aveva un grande cuore”.

L’inizio dell’oblio

Gascoigne, in un capitolo della sua biografia che riguarda l'esperienza cinese, ha ammesso di andare a pesca di carpe con i biscotti all’amo nella piscina dell’hotel. Una delle tante stranezze commesse nella sua vita particolare. Gong ha continuato: “Gascoigne soffriva nel vivere in quella città nella provincia nordoccidentale della Cina, che ancora oggi è tra le più sottosviluppate del Paese. Iniziò a sentire nostalgia di casa e ad annoiarsi in hotel. Aveva figli e famiglia in Inghilterra e problemi di denaro. Si sentiva solo e beveva per alleviare le sue preoccupazioni. Con l’alcol arrivò anche il cibo spazzatura, la sua stanza era piena di cioccolato. Poi con lo scoppio dell’epidemia della Sars se ne è andato. Mi manca tanto”.


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