Lazio ad alta tensione: smentita la rissa, ma... Ecco cos'è successo

La società ha negato un acceso diverbio negli spogliatoi, ma il quadro è critico
Lazio ad alta tensione: smentita la rissa, ma... Ecco cos'è successo© ANSA
Daniele Rindone
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Dal tutti per uno al tutti contro tutti. La Lazio sa trasformarsi in una polveriera che salta in aria, capita spesso. Il pericolo da evitare, adesso, è lo sfascio, c’è una Champions da conquistare. Lotito ha lasciato l’Olimpico avvilito e furibondo, all’1-2 di Caputo è balzato dal seggiolino, s’è tolto la mascherina e ha iniziato ad incamminarsi verso l’uscita. Poi è tornato sui suoi passi, ma sul campo lanciava occhiate che erano nuvoloni. Giovedì, a Formello, aveva chiesto alla squadra di mantenere «dignità», di non rovinare quanto di buono aveva fatto. Anche la dignità è andata persa assieme alle forze.

Rissa e smentita

Il peggio doveva ancora avvenire. La bomba l’ha lanciata Mediaset ieri a fine partita pubblicando sul web il racconto di una presunta rissa sfi orata nello spogliatoio dell’Olimpico. E’ stata riportata la notizia «di una violenta discussione fra Acerbi e il direttore sanitario, Ivo Pulcini», un bubbone che sarebbe esploso dopo le tensioni nate per via della catena di infortuni che ha stravolto la Lazio. E’ stato anche scritto che sarebbero volate parole grosse tra i giocatori, «alcuni dei quali accusati di scarso impegno». E’ stato riportato un episodio risalente alla vigilia del match col Torino, è la storia di uno scontro verbale che avrebbe coinvolto il preparatore atletico, Fabio Ripert, e Giorgio Gasparini, uno dei fisioterapisti. La Lazio ha pubblicato un’immediata nota di smentita per provare a disinnescare i candelotti d’esplosivo: «In merito alle notizie diff use da organi di stampa circa presunti litigi e contrasti all’interno dello spogliatoio al termine della gara odierna contro il Sassuolo, la società smentisce categoricamente e sottolinea che tal notizie sono prive di qualsiasi fondamento». Pulcini, a calciomercato.it, ha smentito la ricostruzione, confermando però il nervosismo, qualcosa è successo: «Tutto falso e inventato. Con Acerbi siamo grandi amici, ci siamo abbracciati come sempre. Sono un medico sportivo, comprendo e non giudico un legittimo nervosismo, in caso di sconfitta». E’ la prova provata, ci sono parti che corrispondono.


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