Lazzari: “Lancio la sfida ad Hakimi. Inter squadra tosta, ma siamo la Lazio!”

L’esterno di Inzaghi pronto ad incontrare il suo collega e batterlo in velocità: “É un grande giocatore”
Lazzari: “Lancio la sfida ad Hakimi. Inter squadra tosta, ma siamo la Lazio!”
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ROMA - Voglia e tanta corsa, ecco le migliori caratteristiche di Manuel Lazzari. L’esterno perfetto per la Lazio, l’esterno perfetto per la filosofia di gioco di Simone Inzaghi. L’ex Spal ha ritrovato anche la Nazionale, convocato dal ct Mancini per i prossimi impegni dell’Italia. Ma prima c’è l’Inter di un altro esterno fortissimo appena atterrato in Serie A. E Lazzari, ai microfoni di Dazn, spiega: “Io o Hakimi? Siamo veloci entrambi. Ci sono tanti esterni in Italia molto rapidi, dire chi è il più veloce è molto complicato. Lui 36 km/h e io 35,5 km/h? Sì, perché avevo il vento contro (ride, ndr). A parte gli scherzi, lui è veramente un grande giocatore, domenica lo vedremo dal vivo".

Imparare dagli errori

Contro l’Atalanta abbiamo fatto una grande partita, loro sono stati cinici. Cinque tiri, quattro gol. Il risultato è davvero pesante, ma possiamo rifarci domenica in casa con l'Inter. Quest'anno si sono rinforzati ancor di più, affronteremo una squadra tosta. Noi siamo la Lazio, sappiamo di avere una grande rosa, in una gara secca così non c'è una favorita, possiamo dire la nostra. Dobbiamo ripetere la stessa partita dell'anno scorso, dove noi tenevamo il controllo della palla. Facciamo del possesso la nostra forza. Metteremo la stessa intensità, fisicamente loro sono forti, soprattutto con Lukaku”. Poi su Immobile: “È partito tutto dal centesimo gol in cui gli ho fatto l'assist. Da quel giorno mi massacra sempre nello spogliatoio. Per quello che potrei fare, faccio poco. Ciro fa bene a massacrarmi. Non stava festeggiando per il centesimo gol, ma per il mio assist. Davies mi ha impressionato, è molto giovane ma sono anni e anni che gioca in Champions League. Avrà una carriera pazzesca".

La crescita personale 

“Da piccolo facevo il settore giovanile a Vicenza. Dovevo ripartire da zero, mi era arrivata la lettera che non mi avrebbero riconfermato. Ho fatto tutta la trafila dalla Serie D. Le categorie le ho fatte tutte, vedere dove sono arrivato in questo momento è incredibile. Quando mi guardo indietro mi viene la pelle d'oca. Ho fatto due o tre mesi di stage per lavorare in fabbrica, se non avessi giocato a calcio avrei lavorato lì, in una fabbrica di macchine utensili. Man mano che andavo allo step successivo, riuscito ad adattarmi velocemente. Arrivare in una piazza come Roma non è stato semplice. La pressione è diversa, devi essere anche forte mentalmente".


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