Gentile: "I positivi della Lazio non hanno mai giocato"

L’avvocato: «Sia in Italia che in Europa nessun nostro giocatore utilizzato nel dubbio»
Gentile: "I positivi della Lazio non hanno mai giocato"© Getty Images
Daniele Rindone
4 min

ROMA - Non siamo ancora dentro le aule giudiziarie, chissà se serviranno e per chi. Ma l’avvocato Gentile ha attivato tutti i meccanismi di difesa per tutelare la Lazio e Lotito, presidente ora imputato ora querelante. Colpevoli o innocenti? Tutto vero o tutto falso? Il finale del caso tamponi (processi o archiviazioni?) resta imprevedibile. Lo decideranno le Procure che indagano da due settimane, quella di Avellino e quella della Figc. Per Gentile è cominciata l’ultima battaglia (in ordine di tempo), è lui che squarcia il silenzio della società. Ha parlato a Radio Punto Nuovo, è sceso nei dettagli della faccenda e ha respinto l’accusa più grave, le positività in campo: «Nessuno dei giocatori della Lazio, per qualsiasi sistema si faccia riferimento, italiano o europeo, è sceso in campo col minimo dubbio. Immobile, prima di giocare col Torino, il venerdì precedente aveva fatto un tampone che aveva accertato la negatività dopo un ciclo che aveva testimoniato lo stesso percorso come accertato anche dalle indagini. Sarebbe una follia se un presidente mandasse a giocare un calciatore positivo per poi far positivizzare anche gli altri».

Gli intrecci

Gentile, riferendosi alle indagini dirette dalla Procura di Avellino, ha fatto accenno solo alle investigazioni relative alle comunicazioni Lazio-Asl sui protocolli Figc. È il tema che il procuratore D’Onofrio ha affrontato con il dottor Ivo Pulcini, responsabile sanitario della società, durante l’audizione di venerdì scorso cui ha partecipato come persona informata sui fatti. Per il filone d’indagine riguardante l’elaborazione dei tamponi (falso, epidemia colposa e frode in pubbliche forniture le ipotesi di reato) c’è un solo indagato, è Massimiliano Taccone, presidente del consiglio di amministrazione del laboratorio Futura Diagnostica (riferimento della Lazio per il campionato): «Abbiamo due processi - ha aggiunto Gentile - uno sportivo e uno in Campania nel quale si parla solo della prassi burocratica della Figc su chi deve segnalare un eventuale positivo. Mai messo in discussione altro sui tamponi». Nel gineprario dei test (metodiche, accuratezza dei prelievi naso-faringei, trasporto dei campioni e processamento) ha fatto leva anche l’avvocato della Lazio: «L’altezza del prelievo nel naso incide». Gentile ha battuto su un punto tanto caro al presidente Lotito, il gene N che ha tenuto in ostaggio Immobile e che la Lazio ha sempre ritenuto aspecifico del Covid così come tanti virologi. [...]

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