Inzaghi: "Il calcio era Covid è cambiato. Ora assalto Champions"

Il tecnico della Lazio ha analizzato la vittoria con lo Spezia: "Dobbiamo migliorare su certi errori, ma c'è poco tempo..."
Inzaghi: "Il calcio era Covid è cambiato. Ora assalto Champions"© LAPRESSE
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CESENA - Soffre e vince, la Lazio comunque va. Spezia battuto 2-1 con i gol di Immobile e Milinkovic. Il cammino in campionato è ripreso, ora la Champions League. Nel post partita, il tecnico Simone Inzaghi ha commentato ai microfoni di Sky Sport: “Sono soddisfatto della prestazione, avevo chiesto tigna, voglia e determinazione. Ci sono state. Sapevamo di dover soffrire, lo Spezia che gioca bene a calcio. I ragazzi, nonostante le 24 ore per preparare la partita, l’hanno voluta vincere. Dobbiamo migliorare su certi errori. Ci siamo allenati poco per un avversario molto tosto. Immobile? Poteva starci l’idea di non farlo giocare. Era rientrato dopo 20 giorni a casa, ma c’erano problemi in attacco con Muriqi a casa e Correa che non potevo utilizzare per un problema al polpaccio. Caicedo ha fatto due antidolorifici per giocare l’ultima mezz’ora. Abbiamo vinto una partita importante ai fini della classifica”.

L’analisi della partita

“Qualche problema, contro i loro esterni, sapevamo di poterlo aver sulle fasce. Negli spazi abbiamo concesso qualcosa. Una squadra più fresca poteva fare di più, Lazzari che a Dortmund ha giocato poco è stato infatti tra i migliori. Volevo tigna e determinazione, in Serie A ogni partita è tosta. Con qualche difficoltà dovevamo superare questo scoglio. Sul 2-0 una squadra come la nostra, non può concedere il gol di Nzola. La rosa? Sono obiettivo e onesto: gli innesti sono giusti. Il problema è che tra Covid e infortuni non abbiamo avuto rotazioni. Muriqi, Lulic, Luiz Felipe spesso fuori, Escalante inizio a recuperarlo oggi. Non ho potuto avere le giuste rotazioni. Ma a livello numerico, rispetto agli altri anni, la società ha lavorato molto bene”.

Pensiero alla Champions 

“Sappiamo che i ritmi sono complicati, con il Covid è cambiato il calcio. Negli altri anni, con l’Europa League, non c’era questo stress. Anche parlando con Favre mi ha detto che ci sono problemi tra grandi viaggi, stanchezza e ti alleni giocando. Poi ci sono gli infortuni. L’anno scorso, con un solo impegno, prima della pandemia, andavamo forte. Un impegno a settimana è totalmente diverso con averne tre. Spezia, Udinese, Samp, tutte squadre che abbiamo affrontato e ben allenate, difficili da affrontare. I 17 punti in classifica me li tengo stretti. C’è poco tempo anche per l’analisi. Dopo l’Udinese, la sconfitta andava ben analizzata. Ma non abbiamo potuto perché c’era la Champions. Ora pensiamo alla Champions, gli ottavi mancano dal 2001, ci teniamo”.


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