Lazio, il ricordo di Fiorini: un gol per l’immortalità

L’attaccante biancoceleste avrebbe compiuto oggi 63 anni: nel 1987 segnò la rete decisiva al Vicenza per andare agli spareggi di Napoli
Lazio, il ricordo di Fiorini: un gol per l’immortalità
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ROMA - La storia della Lazio è bella perché piena di personaggi qualunque diventati, anche per un solo gesto, eroi. E allora ti appassiona, ti incuriosisce, ti prende. Un esempio su tutti, il 21 gennaio del 1958 nasce a Modena Guliano Fiorini. Un attaccante che non è un fenomeno, non è da Pallone d’Oro, ma che in campo dà tutto moltiplicato per tutto. E quando arriva alla Lazio, dopo aver vestito le maglie di Bologna, Rimini, Brescia, Foggia, Piacenza e Genoa, si fa subito voler bene da tutti. Ma un episodio lo rende immortale: il 21 giugno del 1987 segna il gol decisivo contro il Vicenza per consentire alla squadra di andare agli spareggi salvezza contro Campobasso e Taranto. La Lazio è quella dei nove punti di penalizzazione e della Serie B. Con quella zampata ha salvato la squadra in tutti i sensi. La rinascita, dopo un periodo buio, parte da lui.

Indimenticato

Fiorini se ne va nel 2005 a causa di un tumore ai polmoni. Ha pianto il popolo laziale, ha pianto la Lazio. Che nel giorno del suo compleanno lo ha ricordato: “Approdò in biancoceleste nell’estate del 1985, restando nella Capitale per due stagioni. Il 21 giugno 1987, nella gara casalinga contro il L.R. Vicenza, Fiorini fu l’autore del gol che decise la partita, consegnando agli spareggi di Napoli l’ultimo atto di un'autentica impresa. L’ex attaccante indossò l’Aquila sul petto realizzando 14 reti in 59 presenze tra campionato e Coppa Italia”. Un solo gol per diventare eroe ed essere ricordato per sempre: la magia del calcio è tutta qua.


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