Luis Alberto: "Lazio, carbonara e i litigi con Radu. Vi racconto..."

Il Mago protagonista in una live con Gli Autogol: “Vi dico la mia top 11 della Serie A. Ammiro Pirlo, Barella e Zielinski top"
Luis Alberto: "Lazio, carbonara e i litigi con Radu. Vi racconto..."
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ROMA - Ospite speciale in casa Autogol. Con il famoso trio c’è Luis Alberto, il Mago della Lazio, che in una lunga intervista si è raccontato: “Sto benissimo, dopo l’operazione ho fatto un po’ di riposo. Non sono stanco mai. Oggi ci siamo allenati di mattina, martedì riposo. Dopo una partita c’è sempre lo “scarico”. Gioco alla PlayStation, a FIFA e qualcos’altro. Ho la mia carta FUT, mi scrive tanta gente. Immobile gioca, ma anche Escalante. Ma in live ci va sempre Ciro. Anche Lazzari è bravo, ma occhio a Musacchio, nuovo acquisto forte a War Zone”.

La Serie A secondo Luis Alberto

Nella storia del calcio mi sono sempre ispirato a Valerón e Riquelme, due grandi numeri dieci. In Italia ho amato Del Piero, ma Pirlo era una cosa pazzesca. Sembrava non avesse nulla, invece aveva tutto. Come Xavi. Facevano quello che volevano. La Juve di Pirlo? Gli manca ancora qualcosa. Da qualche settimana funziona meglio. Tutti dicevano che fosse morta, ma chi capisce di calcio non lo ha mai sostenuto. È la squadra favorita per lo scudetto. Tra le big chi mi ha impressionato? L’Inter è forte, l’Atalanta la conosciamo. Quando abbiamo affrontato la Juve non era ancora al top. Non c’è una squadra che mi ha impressionato. Ibrahimovic? Parla lui dentro e fuori. Ho giocato con tanti giocatori forti, ma Luis Suarez il vero top per me. Messi il calciatore avversario più forte. Duello con Ronaldo? Ho sempre detto Lionel, mi piace di più il suo calcio. Sono i due più grandi della storia. Hanno fatto immense cose in 15-16 anni, non c’è stato nessun altro come loro. La mia famiglia era del Real Madrid, credo sia stata la prima maglia indossata”.

Luis Alberto e il fantacalcio

“Conosco il gioco, anche in Spagna esiste, cambia solo il nome. Ma qui in Italia sono malati. A volte alcuni preferiscono vincere al fantacalcio che vedere la propria squadra trionfare. Vi giuro, sul mio Twitch chi scrive fantacalcio viene buttato fuori. Su Instagram lo stesso, eliminato (ride, ndr). Non so se qualche calciatore faccia il fantacalcio. Reina però, gioca in Spagna. A Liverpool ho affittato la sua casa, era appena andato via. Anche in nazionale abbiamo legato. Barella? Già al Cagliari era uno dei più forti. Ora all’Inter è anche più difficile. Per l’Italia è un orgoglio e un valore in più”.

Spogliatoio Lazio: il racconto

“Cataldi è sempre nervoso e agitato, ma non in lato negativo. Fa di tutto, pure il comico (ride, ndr). Il più serio? Parliamo tanto, litighiamo tutti i giorni e mi piace questa cosa. Io litigo sempre con Radu. La musica peggiore la ascoltano Patric e Correa. Non capisco nemmeno il genere, roba strana. Io ascolto musica spagnola, quella del carnevale del mio paese. La voce di Inzaghi? Dopo il minuto 50’ non ce l’ha più e si affida ai suoi collaboratori. Ha un problema. Il padel? In Spagna hanno cominciato tanto tempo fa, in paese giocavo con gli amici. A Siviglia, in casa mia, ho un campo e gioco lì. A Roma ho giocato con Cataldi, Parolo, che tra l’altro è migliorato. Io sono il più forte. Assist o gol? Per me è uguale. Mi piace giocare e vincere, voglio divertirmi. Ma non è una cosa che ho in mente, voglio solo giocare e vincere. Ieri avevo la palla lì, ma l’ho lasciata a Ciro. Il piatto preferito? La carbonara. In Spagna l’uovo fresco e patate fritte. Ma l’uovo vero, di campagna. La mia top 11 del momento? Ter Stegen in porta. Arnold, Van Dijk, Ramos e Davies in difesa. Kimmich, de Bruyne, Neymar, Cristiano, Messi e Benzema”.

La formazione campionato di Luis Alberto

“In Serie A ecco la mia top 11 senza giocatori della Lazio. Handanovic in porta. Poi scelgo Calabria, de Vrij, Toloi, Theo Hernandez. A centrocampo Barella, Zielinski tra i più forti, e Ilicic. Poi Cristiano Ronaldo, Lukaku e Insigne. Lorenzo quando sta bene è fondamentale”. Finisce l’intervista con un quiz. La domanda sbagliata? Su Simone Inzaghi, che non segnò 4 gol in Champions contro il Dinamo Kiev, ma al Marsiglia. Il tecnico gliela perdonerà in cambio di gol e assist.


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