Lazio, il preparatore Ripert: "Covid e calcio, ecco cosa succede"

Inzaghi lo chiama il ‘Prof’, da anni è al suo fianco e conosce alla perfezione tutti: "Acerbi ha una forza mentale che va oltre"
Lazio, il preparatore Ripert: "Covid e calcio, ecco cosa succede"
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ROMA - Simone Inzaghi a casa, squadra nelle mani del vice Farris, ma anche del preparatore atletico Fabio Ripert. Il tecnico lo chiama ‘Il Prof’. È lui che mette benzina nelle gambe dei giocatori della Lazio. Ai microfoni della radio ufficiale ha ammesso: “Ad inizio stagione abbiamo impostato una preparazione differente rispetto a quella solita avendo solo due settimane di recupero. Monitorando i ragazzi abbiamo visto che non c’era stato un grandissimo calo dal punto di vista aerobico e di forza. L’importante in questa fase finale è cercare di portare al massimo della condizione tutta la squadra e lavorare con programmazioni individualizzate, in base a chi gioca più e chi gioca meno. Con le nostre strumentazioni riusciamo a regolare i carichi individuali per tutti i ragazzi. In questa fase finale bisogna essere più efficaci possibile e ci sono diversi aspetti che contano, mentale, fisico, tattico. Non c’è possibilità di sbagliare".

I casi Covid e lo stato del giocatore

“Ci sono stati anche casi Covid che hanno influenzato. Chi veniva dal Covid ci ha messo 2-3 settimane per tornare con una frequenza cardiaca normale. Sull’aspetto atletico con una settimana non riusciamo a condizionare un atleta, ce ne vogliono almeno 6. Questo ha portato anche il mister a fare determinate scelte tattiche".

Ripert e i segreti di Acerbi-Robot d’acciaio

“In tutta la squadra abbiamo dei veri professionisti. Acerbi è uno molto forte mentalmente, al di sopra della norma. A livello fisico ha grandi capacità di recupero. Poi dipende anche dal ruolo. Anche se lui corre tanto, un difensore fa qualche chilometro in meno rispetto ad un centrocampista. I quinti di centrocampo per esempio hanno un grande dispendio energetico. Far fare troppe partite consecutive a loro piuttosto che a un difensore non è la stessa cosa. Molto importante è anche l’alimentazione e Acerbi la controlla molto".


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