Acerbi: "La malattia il mio cambiamento. Champions, ci crediamo!"

Il difensore della Lazio e della Nazionale ha parlato del momento: "A Immobile dico di stare tranquillo, questo è un gruppo solido"
Acerbi: "La malattia il mio cambiamento. Champions, ci crediamo!"© ANSA
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ROMA - Mesi fondamentali per Francesco Acerbi. Vuole portare la Lazio di nuovo in Champions League, poi fare benissimo all'Europeo con la maglia della Nazionale. Il difensore biancoceleste, in occasione della presentazione del libro 'Campione dello sport e psicanalisi' di Paolo Franchini, ha parlato di calcio e di vita ai microfoni di Sky Sport: "Arrivato al Milan ho avuto un calo mentale per la morte del mio papà. Dopo la malattia e durante ti confronti con altre persone che non stanno bene e che stanno peggio di te e capisci che ci sono cose più importanti nella vita. Cerchi di dare una mano finché puoi. Lo senti dentro te stesso quando vuoi fare qualcosa di importante. Con la malattia ti si apre il cervello. La mia maturazione è scattata nel momento in cui ho cercato un aiuto nel professor Franchini. Ho fatto un percorso per conoscermi meglio, poi c'erano le possibilità di andare alla Lazio. L’ambizione ce l’avevo, ma mancava la convinzione di potercela fare ed essere all’altezza. Avevo molte richieste anche allettanti, volevo andare, ma rifiutavo. La Lazio invece l'ho voluta a tutti i costi".

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"Abbiamo fatto un grande percorso in Champions, normale che le energie mentali e fisiche vengano meno giocando tanto e spesso. Adesso ci siamo raggruppati, non possiamo più sbagliare, le energie ci sono. Ci sono più giorni di allenamento e di riposo e la condizione atletica migliora. La voglia che questo gruppo ha sempre dimostrato è di poter vincere con qualsiasi squadra. Questo è un gruppo fantastico, ha giocatori importanti e stiamo facendo un gran lavoro. Complimenti a Marusic che sta facendo ottime cose da difensore di destra, ma a tutti perché quando devi inseguire e non puoi sbagliare ti metti in riga. Immobile? Deve stare tranquillo, ha fatto la storia della Lazio, anzi è la Lazio. È normale che uno così non facendo gol si sente molte responsabilità addosso e si incavola con se stesso. Si danna l’anima per noi, dà un apporto prezioso con i suoi movimenti. L’attaccante vive per il gol, li ha sempre fatti e li farà. Milinkovic è una risorsa, butti una palla in area e lui con la sua fisicità riesce a stoppare la palla di petto in mezzo all’area, non è da tutti".

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"Il Benevento di Pippo? Lo scontro tra fratelli è sempre bello, ma lo è ancora di più se lo vinci. Ognuno rosica di più se lo vince l’altro. Champions? Ci crediamo, siamo lì. Abbiamo poche battute per sbagliare ma abbiamo anche la partita con il Torino in ballo. Abbiamo dimostrato che possiamo stare tranquillamente tra le prime quattro. Agli Europei le squadre che incontreremo saranno più forti, ma si è creato un gruppo talmente coeso e sereno con tanti giocatori esperti che faremo grandi cose, ne sono stra convinto. C'è un gruppo solido e quello emerge sempre nelle competizioni. Possiamo competere per arrivare in fondo, arriveremo lontano".


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