Lazio, Inzaghi sul filo: a Lotito serve l'anti-Mourinho

Il presidente a Formello con la Raggi ma resta aperto il tema dell’allenatore: Simone è garanzia di risultati e continuità: dopo il Sassuolo l’incontro decisivo
Lazio, Inzaghi sul filo: a Lotito serve l'anti-Mourinho© © Marco Rosi / Fotonotizia
Fabrizio Patania
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ROMA - La rimonta di Inzaghi, le attese e la sicurezza di Lotito, ieri a Formello nel ruolo di padrone di casa: ha assistito all’allenamento della Lazio con la sindaca Raggi, in visita di cortesia. Niente vertice anticipato, come ieri mormoravano amici di Simone, pronti a giurare sulla firma. L’incontro decisivo si terrà tra lunedì e martedì, a poche ore di distanza dalla partita con il Sassuolo. Altri tre o quattro giorni che serviranno (forse) a capire il domino di altre panchine della Serie A oppure a maturare ulteriori riflessioni. Perché Inzaghi sa benissimo cosa gli può offrire la Lazio: un mercato calibrato nella stagione della pandemia e con un budget meno ricco dell’Europa League, l’esigenza di ringiovanire sperando che il ds Tare torni a indovinare gli acquisti come era riuscito nelle campagne fortunate di Luis Alberto, Milinkovic e Leiva. Simone era arrivato a Formello riempendo quel vuoto di lazialità e il gelo che la proprietà non è mai riuscita totalmente a cancellare.

La difficile rinuncia

Anche Lotito sa di poter rinunciare a fatica a Inzaghi. Nelle tabelle riprodotte in pagina sono sintetizzati cinque anni di crescita costante, risultati, trofei, investimenti mirati e anche una lunga serie di fiaschi sul mercato. Sarebbe bastato poco, veramente poco di più, dentro un ottimo lavoro di costruzione, per allestire una Lazio da scudetto. E dopo cinque anni in cui è rifiorito l’entusiasmo, Lotito non può sbagliare scelta o permettersi di tornare indietro. Il popolo biancoceleste non glielo perdonerebbe, figuriamoci nell’anno in cui riesploderà la passione della Roma per l’arrivo di Mourinho e i Friedkin, impegnati a ristrutturare il debito, cominceranno a investire (...) Pochi club possono vantare un allenatore tifoso. E Lotito, lo insegna la sua storia, cambia soltanto quando è sicuro di migliorare.

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