ROMA - L’agenda degli appuntamenti inizia a riempirsi. Lotito e Tare nelle prossime due settimane incontreranno Mateja Kezman a Roma, è il manager di Milinkovic, Marusic e Kamenovic. È uno dei procuratori più vicini alla Lazio, l’alleanza dura da anni. I suoi assistiti, per motivi diversi, sono uomini chiave per le strategie estive. Inzaghi o non Inzaghi, la Lazio è chiamata a definire il piano rinforzi chiarendo la posizione dei giocatori in rosa, i big blindati e chi si trova in scadenza nel 2022. C’è il rischio, mai come quest’anno, di sacrificare almeno un big, è una necessità di quasi tutti i club (il caso Inter lo dimostra). È uno scenario che si lega alla panchina, la partenza di un totem come Milinkovic creerebbe un buco a centrocampo per qualsiasi allenatore. Inzaghi in primis.
Il futuro di Sergej
L’arrivo di Kezman è sempre atteso perché in ballo c’è il futuro di Sergej, uomo d’oro che Lotito è sempre riuscito a trattenere, anche rifiutando offerte monstre. Ma la realtà è cambiata per tutti. Il Sergente pochi giorni fa ha salutato i tifosi, è stato un arrivederci: “La Lazio tornerà a fare paura”. È in scadenza nel 2024, ha un contratto di tre milioni più bonus e nessuna clausola rescissoria. Ogni anno si ritrova al centro di voci di mercato: Real Madrid, Paris Saint-Germain, Manchester United, Juventus, Inter tanto per ricordarne alcune. Nessuno naviga nell’oro. Sergej e Kezman non hanno mai pressato la Lazio per partire, hanno sempre lavorato in sintonia con la società. Faranno lo stesso quest’anno (...).
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