Lazio, Luis Alberto si è scusato con Sarri e la squadra

Mercoledì in serata il colloquio con il tecnico, ieri con la squadra: assenza giustificata per motivi personali. Poi subito in campo
Lazio, Luis Alberto si è scusato con Sarri e la squadra© © Marco Rosi / Fotonotizia
Daniele Rindone
3 min
TagsLazio

AURONZO - Il caso è semichiuso. Ha chiesto scusa a Sarri e ai compagni tra mercoledì sera e ieri mattina, ma il futuro resta un rebus. Luis Alberto s’è rivisto in campo 24 ore fa, era ancora a metà dell’opera. Mercoledì, dopo l’arrivo in ritiro intorno alle 22, è stato a rapporto da Mau. Il colloquio, blindatissimo, è servito per presentare la prima giustificazione. L’incorreggibile Mago poi ha raggiunto la sua stanza, dorme da solo, non è chiaro se per scelta o imposizione. Dopo aver trascorso la notte nell’hotel Auronzo, e aver incrociato pochi compagni (al suo arrivo molti erano già in camera), si è presentato a colazione e successivamente nello spogliatoio, un passaggio obbligato per tornare ad allenarsi. In campo, prima del via dell’allenamento, nel briefing iniziale svolto sotto una pioggerellina insistente, ha parlato alla squadra, riunita a cerchio. Luis Alberto ha chiesto scusa e avrebbe addotto come scusante motivi personali per giustificare la sua assenza, il ritardo di una settimana. Lo spagnolo avrebbe anche sottolineato una frase: "Qui mi trovo bene", forse per smorzare le voci (confermate da più parti) di voler lasciare la Lazio.

Luis Alberto: dopo le scuse, l'allenamento e i selfie

L’imbarazzo, fin dalle prime ore del suo arrivo, è parso evidente. Lotito e Tare sono stizziti. Il presidente era già indispettito per via dell’attacco lanciato da Luis a novembre, quando fu ufficializzato l’accordo per l’aereo societario, non ha intenzione di parlarci. Il diesse ha lavorato per giorni per convincere lo spagnolo a raggiungere Sarri. Ha avuto un colloquio telefonico, gli ha chiesto il rispetto delle regole. Al Mago sarà comminata una multa di almeno 50 mila euro. Sarri ha fatto buon viso a cattivo gioco, ma ha preteso che si scusasse anche con i compagni. "Non c’è la pena di morte nei miei gruppi", aveva spiegato nella conferenza stampa di presentazione. I compagni di squadra, sicuramente irritati, hanno atteso le parole di Luis. Lo conoscono, sanno com’è fatto e che la fantasia non la usa solo in campo. I tifosi l’hanno accolto inizialmente con indifferenza, non hanno voluto rovinare l’atmosfera che si respira in ritiro né il clima creato dall’arrivo di Sarri. Non si sono uditi fischi né ci sono stati nervosismi. Prima dell’ingresso in campo qualcuno ha solleticato il Mago: "Fa con comodo tanto sei in anticipo". C’è chi l’ha apostrofato poco teneramente rimproverandogli presunti aspetti venali. E’ finita qui. A fine allenamento Luis è stato accolto sotto la tribunetta dello stadio Zandegiacomo, ha firmato autografi, ha concesso selfie, è partito un applauso rasserenante. Nel pomeriggio si è allenato con Felipe Anderson e Kamenovic, gli ultimi arrivati. 

Tutti gli approfondimenti sull’edizione del Corriere dello Sport – Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA