Sarri, Comandante con l’aquila: così ha vinto il derby

Lazio finalmente corta e compatta. Veloce nelle ripartenze e centrocampo maratoneta: tutti i dati
Sarri, Comandante con l’aquila: così ha vinto il derby© © Marco Rosi / Fotonotizia
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ROMA - Il Sarrismo non è uno solo. Non è una legge scritta che va rispettata dentro il rettangolo verde di gioco. Lo ha fatto capire Maurizio Sarri: “Non si può creare un clone di un’altra squadra in questa”. Tradotto: il suo era un Napoli unico. Così come si sono viste Chelsea e Juve incomparabili. Se al ‘vecchio’ San Paolo, oggi ‘Maradona’, tutti hanno visto la massima espressione del sarrismo, è anche vero che di questa filosofia di gioco ne esistono varie declinazioni. E quella biancoceleste ne è un esempio. La Lazio ha vinto il derby, con Sarri al comando, senza eseguire schemi totalmente sarristi. Eppure Immobile e compagni hanno finalmente giocato con in mente un calcio offensivo ed efficace. Rispetto alla partita con il Milan, match di comparazione perché disputato con un’altra big della Serie A, si notano dei cambiamenti che sono risultati decisivi.

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Primo dato che salta subito agli occhi: la Lazio è la squadra che al momento corre più di tutte in Serie A. Sono 110,752 km di media. L’Inter di Inzaghi si ferma a 109,31 km. Vuol dire poco e niente nel calcio di oggi, è vero, ma se la corsa diventa efficace la questione è determinante. Sarri ha chiesto ai suoi di giocare spavaldi e di premere contro l’avversario. Ha aumentato il possesso palla (26’33 nel primo tempo con la Roma rispetto ai 24’19 a San Siro contro il Milan) e creato in totale 8 occasioni da gol (con i rossoneri appena 1). 

Gioco verticale

Immobile poco rifornito? Che si cambi strategia offensiva. Ali innescate in profondità e Ciro servito negli spazi. Lo dicono i numeri: ben 36 i passaggi lunghi visti nel derby. Esempio lampante: il pallone per Immobile dato da Luis Alberto che è valso il 2-0 (assist del bomber per Felipe Anderson). Milinkovic e Pedro i due uomini che hanno corso di più all’Olimpico: qualità offensiva e difensiva. Tradotto: sacrificio. E Sarri, a cui piace comandare l’avversario, è forse riuscito a far capire alcuni meccanismi al centrocampo. Il baricentro della Lazio, nel derby, è stato calcolato in 53,7 metri. Molto alto. Con il Milan, a San Siro, 39,89 metri. Lampi di sarrismo diversi dal passato. Ma terribilmente efficaci. Che il derby sia il match svolta per i biancocelesti? I segnali arrivati lasciano ben sperare.


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