Lazio, vincere aiuta a capire

Lazio, vincere aiuta a capire© BARTOLETTI
Alberto Dalla Palma
3 min

Ci voleva il derby per accendere la Lazio, che nella prima notte europea all’Olimpico ha battuto la Lokomotiv Mosca con un’autorevolezza improvvisamente riconquistata. Catapultata verso le stelle dal trionfo contro Mourinho, la squadra di Sarri ha cambiato non solo marcia ma proprio il suo atteggiamento in campo: sembra quasi che abbia all’improvviso capito la lezione del Comandante, che prima non riusciva nemmeno a interpretare.

Il 2-0 non dice tutta la verità su una partita che ha lasciato solo un’ombra sulla Lazio: l’infortunio di Ciro Immobile, a cui Sarri ha chiesto più che gli straordinari, forse addirittura l’impossibile. L’ottava partita consecutiva per Ciro, che aggiunte alle due giocate con la Nazionale fanno dieci in 40 giorni: impegni eccessivi, tanto è vero che lo stesso allenatore aveva lanciato l’allarme alla vigilia provocando la risposta piccata (e inedita) della Lega. Si gioca tanto e a distanza troppo ravvicinata, ha denunciato Sarri, che adesso può toccare con mano che cosa può accadere.

Immobile si è fermato, chiedendo la sostituzione, forse in tempo per non causare altri danni ai suoi muscoli stressati: un campanello d’allarme di cui Sarri dovrà tenere conto anche per gli altri giocatori più utilizzati, come Acerbi, Pedro e lo stesso Hysaj, che sembra assolutamente insostituibile. E’ chiaro che Muriqi non è il massimo della vita (anche ieri ha sbagliato un gol da pochi passi), ma Sarri dovrà cercare di gestire Immobile con grande attenzione, essendo l’uomo che può fare la differenza.

In caso di assenza di Ciro, può anche usare Pedro come riferimento centrale e non come esterno d’attacco: le soluzioni ci sono, soprattuto quando rientrerà anche Zaccagni. La Lazio ha giocato una partita quasi perfetta, tanto è vero che per la prima volta nel corso della stagione non ha subìto gol. E ne avrebbe potuti fare tre o quattro in più, se avesse avuto maggiore attenzione: dopo l’errore di Muriqi, appena entrato, da pochi passi hanno fallito il bersaglio Milinkovic, Felipe Anderson e Marusic, per la verità frenato anche dalla tempestiva uscita del portiere.

Recupero palla e possesso, in attesa di partire in velocità: la Lazio sta imparando la lezione di Sarri, probabilmente aveva bisogno di una scossa, arrivata più attesa che mai in un derby ad alta tensione. E da ieri, probabilmente, Mau ha un titolare in più: al suo debutto dal primo minuto, Basic ha segnato un gol importante, ispirato da un Pedro che sta diventando sempre più un idolo dei tifosi biancocelesti. Passando dalla Roma alla Lazio, lo spagnolo sembra ringiovanito di dieci anni: corre e rincorre, segna e inventa, miglior interprete del calcio di Sarri. A volte comprare a costo zero paga tanto.


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