Lazio, Leiva e il dinamismo di Sarri: come cambia il suo gioco

Il centrocampista biancoceleste sta facendo suoi i dettami del nuovo allenatore: più chilometri percorsi e meno palloni toccati
Lazio, Leiva e il dinamismo di Sarri: come cambia il suo gioco© Getty Images
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ROMA - Tanto dinamismo in più e quei cambi tattici in mezzo al campo: con Maurizio Sarri cambia la "versione" tattica di Lucas Leiva, centrocampista 35enne della Lazio. Il brasiliano sta ancora cercando le misure giuste nella nuova idea di gioco del tecnico toscano, che chiede maggiore velocità di impostazione e che ha soprattutto modificato l'assetto difensivo con quattro uomini dietro rispetto ai cinque (con l'arretramento dei due "quinti" sulla linea a tre) della gestione Inzaghi.  Leiva sta lavorando per riuscire a prendere le misure in modo da gestirsi e trovare un equilibrio tra la versione vista a inizio campionato e quella che invece ha mostrato nelle ultime uscite prima della sosta per le nazionali. Sarri lo considera un titolare, anche perché per caratteristiche tecniche ed esperienza il brasiliano è ideale per il suo modo di intendere il calcio. 

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Leiva, come cambia il suo gioco con Sarri

Pur mantenendo la stessa posizione in campo rispetto alla gestione Inzaghi, i movimenti del centrocampista però cambiano: nelle prestazioni del brasiliano, poi, influisce anche il periodo di adattamento dei compagni di reparto: prima di questa stagione era capitato raramente che Leiva terminasse le gare da "maratoneta" biancoceleste (l'ultima risaliva alla 15esima giornata della Serie A 2019/2020 giocata contro la Juventus), in questo campionato è già capitato due volte di vederlo in vetta alla classifica dei chilometri percorsi in una singola gara, al primo posto contro lo Spezia con 11,357, al secondo la sfida successiva a San Siro con il Milan con 10,963 (dietro a Luis Alberto). A partire da quel momento non è più entrato nemmeno nella Top 5 di questa particolare graduatoria e anche il suo rendimento è inevitabilmente calato.  E' infatti chiara la statistica dei palloni toccati: contro il Bologna, nei suoi 72 minuti in campo, sono stati appena 46, peggio di lui ha fatto solo Muriqi con 19. Nella sfida precedente con la Roma, invece, il suo dato era stato ancora più basso, appena 35, primato negativo considerando l'intera squadra. Un po' meglio era andato con il Cagliari, quando aveva toccato quota 56 in 67' minuti (solo Immobile e Pedro avevano fatto peggio, rispettivamente con 42 e 45).


 


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