Retroscena Lazio, il giorno che Inzaghi disse sì all'Inter

Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 2021, il tecnico accettò la proposta dei nerazzurri e chiuse 22 anni di militanza laziale
Retroscena Lazio, il giorno che Inzaghi disse sì all'Inter© LaPresse
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ROMA - Una notte destinata a cambiare per sempre la storia tra Simone Inzaghi e la Lazio: i minuti che hanno spinto il tecnico a chiudere 22 anni di storia biancoceleste e abbracciare l'Inter. Siamo a mezzanotte tra il 26 e il 27 maggio. Inzaghi non ha ancora detto si a Lotito alla proposta di rinnovo: triennale sino al 30 giugno 2024, con ingaggio da 2,6 milioni di euro più bonus. L’accordo sembrava fatto e in questa direzione spingeva una larga parte dello spogliatoio, legatissima e in contatto con Simone, quella sera isolato dal mondo e in pieno subbuglio. Tare, uscendo da Formello, confermava la firma sul contratto del presidente laziale, ma non di Inzaghi, che aveva ricevuto la chiamata dell'Inter dopo l'addio di Antonio Conte.

Inzaghi-Lotito-Tare: ecco cosa accadde

Simone, pochi giorni prima dell'ultima trasferta stagionale sul campo del Sassuolo, aveva saputo di un incontro tra Lotito e Gattuso e si era sentito tradito. Al termine della sfida si sfogò davanti alle telecamere: "Il rinnovo? Io sto aspettando la società da 15 mesi". Non era completamente vero. Con Lotito ne avevano parlato tra dicembre e gennaio e il tecnico, a scadenza, aveva preso tempo. Il 26 maggio l'incontro decisivo: presenti Lotito, Inzaghi e Tare. Il meeting andò avanti sino a notte fonda. Simone, tornato a casa, non riuscì a chiudere occhio. Alla fine scelse l'Inter, che si era fatta avanti allertando il manager Tinti. Mentre il segretario Calveri lo aspettava a Formello per la firma, telefonò a Lotito, spiegandogli le proprie ragioni. Il presidente lo invitò di nuovo a presentarsi a Formello per il rinnovo. Niente da fare: la decisione era stata presa.


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