La Lazio replica alla Francia: “Offesa gratuita alla nostra tifoseria”

Il comunicato del club biancoceleste sulla trasferta vietata per la gara di Europa League contro il Marsiglia: “Attendiamo un chiarimento da parte delle istituzioni francesi ed una presa di posizione netta della nostra diplomazia verso espressioni di qualunquismo”
La Lazio replica alla Francia: “Offesa gratuita alla nostra tifoseria”© BARTOLETTI
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In giornata il Ministro degli Interni francese Gerald Darmanin ha firmato un'ordinanza con cui ha vietato ai tifosi della Lazio di recarsi a Marsiglia per la partita contro l'Olympique di giovedì. Tra le motivazioni è stata anche citata "l'abitudine" di alcuni supporter biancocelesti di "intonare canti fascisti e di fare il saluto nazista”. Una scelta che ha provocato la reazione del club, arrivata in un comunicato ufficiale: “La decisione del Ministero dell’Interno francese di vietare in via precauzionale la trasferta nella città di Marsiglia ai tifosi della Lazio non sorprende ed è in linea con quanto già deciso dalle Autorità italiane nella partita d’andata. A stupire sono piuttosto le modalità di applicazione dell’ordinanza su scala nazionale e le sue ingiustificabili motivazioni (di cui è stata data notizia anche sui tg nazionali): la Lazio non può accettare un’offesa gratuita a tutta la tifoseria biancoceleste ed alla Società stessa, che ha sempre combattuto con azioni concrete i comportamenti violenti ed ogni tipo di discriminazione, dentro e fuori gli stadi”.

Lazio: “Attendiamo un chiarimento”

La Società Sportiva Lazio ha sempre posto in essere iniziative tese a promuovere i principi valoriali dello sport ed il superamento di tutti gli steccati di carattere sociale, culturale, economico, etnico e religioso come è stato ampiamente riconosciuto anche ai massimi livelli istituzionali. Abbiamo visto peraltro che la violenza negli stadi è un fenomeno purtroppo ancora diffuso e preoccupante, a partire da quanto è accaduto recentemente proprio al Velodrome di Marsiglia. Ci attendiamo quindi un chiarimento da parte delle istituzioni francesi ed una presa di posizione netta della nostra diplomazia verso espressioni di qualunquismo che dovrebbero indignare tutti gli italiani, a prescindere dall’essere tifosi o meno e dai colori delle proprie bandiere”.


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