Lazio, Sarri chiede l'ultimo sprint per l'Europa

I biancocelesti occupano il sesto posto in classifica: l'allenatore non può e non vuole fallire le quattro gare finali
Lazio, Sarri chiede l'ultimo sprint per l'Europa© ANSA
Daniele Rindone
4 min

ROMA - Si può, si deve. «Abbiamo messo tutto in partita», aveva detto dopo il Milan. E Sarri ha chiesto a tutti i suoi giocatori di continuare a impegnare anima e corpo nelle ultime quattro partite di questa volata, una riffa ingarbugliata, da vivere dentro una classifica che è una bolgia. Mau l’ha fatto soprattutto ieri, dopo i recuperi di mercoledì sera. La Fiorentina è crollata di nuovo, l’Atalanta ha sbattuto contro il Toro. La Lazio è rimasta sesta (a pari merito con la Fiorentina) a quota 56, a meno 2 dalla Roma (quinta). Le partite ora sono 34 per tutti. Prima lo Spezia fuori, poi Samp (all’Olimpico), Juve (in trasferta) e Verona (in casa). E’ il calendario che aspetta la Lazio e per riuscire a centrare più vittorie possibile servirà ritrovare una difesa bunker.

I numeri

Dal derby in poi i biancocelesti hanno sempre incassato gol e questo aspetto non può essere legato a ricorrenze liquidate, esclusivamente, alla voce fatalità. La striscia è aperta. E’ successo anche contro il Sassuolo (2-1), il Genoa (1-4), il Torino (1-1) e il Milan (1-2). Eppure la Lazio, prima del derby, aveva tenuto la porta inviolata in sei partite su otto: contro Salernitana, Atalanta, Fiorentina, Bologna, Cagliari e Venezia. I gol erano stati subiti contro Udinese (1-1) e Napoli (1-2). Sarri deve blindare di nuovo il reparto, nelle cinque partite in cui i biancocelesti hanno preso gol hanno vinto solo due volte (contro Sassuolo e Genoa), per il resto si sono contati due sconfitte e un pareggio. Sarri maledice i minuti dopo il 90’ e chiede massima attenzione perché lo Spezia anche contro il Toro fuori casa (2-1) sabato scorso ha segnato un gol nei minuti di recupero (il 18% delle reti complessive dei liguri sono arrivate dopo il 90’, sei su 34, è la percentuale più alta della Serie A).

Le trasferte

Mau riparte dallo Spezia, da una trasferta. All’Olimpico i biancocelesti hanno vinto solo 4 delle ultime 11 partite, fuori casa invece hanno vinto 4 delle ultime sei sfide (tanti successi quanti nelle precedenti 16 trasferte): contro Salernitana, Fiorentina, Cagliari e Genoa. Per il resto si sono registrati un pareggio contro l’Udinese e una sconfitta contro la Roma (in casa da calendario). Sarri ha bisogno di vincere, dopo le sconfitte ci sono state spesso le giuste reazioni, vero com’è che i biancocelesti solo una volta sono caduti due volte di fila (contro Juve e Napoli all’andata, a novembre). Mau ha tutto il gruppo a disposizione tranne Pedro, ancora fermo. Per domani conta di confermare la coppia Patric-Acerbi in difesa, li ha provati ieri. Lazzari giocherà a destra, a sinistra sarà rilanciato Marusic. Milinkovic, Leiva e Luis Alberto sono pronosticati a centrocampo a meno che il tecnico non decida di rilanciare Cataldi. Il tridente è obbligato: Felipe Anderson, Ciro e Zaccagni. In panchina, sempre più relegati, ci saranno Cabral, Moro e Romero. Il primo non gioca da Udinese-Lazio del 20 febbraio, entrò in corsa, non s’è più visto. Raul Moro è sparito dai radar, l’ultima volta che è entrato era il 12 febbraio, si giocava a Bologna. Luka Romero nelle ultime sette partite ha trovato spazio (si fa per dire) contro Cagliari (5’), Roma (25’) e Torino (5’). Servono anche forze fresche, senza l’aiuto di Pedro possono essere d’aiuto tutti. Sarri chiede una scossa a Felipe Anderson e Zaccagni, forse dovrebbe pescare di più in panchina quando loro due steccano.


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