Calciomercato Lazio, Milinkovic-Savic vuole la Juve e restare in A

Non c’è accordo, ma solo una promessa: parte per un top club se lo chiede. Lotito cerca il prezzo giusto, preferirebbe cederlo all’estero
Calciomercato Lazio, Milinkovic-Savic vuole la Juve e restare in A© © Marco Rosi / Fotonotizia
Fabrizio Patania
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ROMA - Milinkovic, in scadenza 2024, non rinnoverà il contratto con la Lazio. Aria di addio. Si tratta di capire il prezzo della cessione, da concordare con Lotito, e il club dove proseguirà la carriera, con la Juve in prima fila, ma il divorzio appare inevitabile. L’alternativa sarebbe lo stallo o il braccio di ferro, dettato da logiche stringenti di mercato e dalla volontà del centrocampista serbo, deciso a privilegiare la propria carriera optando in estate per il salto, non più rinviabile, verso un top club. Sogna la Champions, forse anche il Pallone d’Oro, come ha raccontato in una recentissima intervista tv, e il palcoscenico del grande calcio europeo. Era arrivato nel 2015, ha compiuto 27 anni a marzo, ritiene di aver completato il suo ciclo a Formello. Da mesi, non da ieri, il suo agente Kezman ha avvertito Lotito e Tare: sarebbe stata l’ultima stagione. Un altro campionato per continuare a crescere e migliorare il suo rendimento con Sarri, come è avvenuto, poi i saluti. Ci siamo. I tempi di una separazione, ancora da certificare ma già dolorosissima per i tifosi della Lazio, sono maturi. Si consumerà nelle prossime settimane, nonostante il tecnico toscano nella notte dell’Allianz, in cui ha celebrato l’ingresso in Europa League grazie a un gol di Milinkovic, abbia provato a gelare l’interesse della Juve. Un colpo di coda tirato dopo gli ultimi colloqui con la società, in relazione al futuro, e aver ascoltato la fermezza di Lotito, un osso durissimo in qualsiasi trattativa. Forse, a brevissima scadenza, anche per Kezman, pur essendoci già stati diversi incontri e un rapporto datato tra l’ex attaccante slavo e la dirigenza di Formello.

Gelo di Lotito e Sarri

Ecco la chiave per decifrare il destino di Milinkovic. C’è un accordo o no tra l’agente e la Lazio? A quale prezzo, nel caso, sarebbe ceduto? Qui entra in campo l’abilità di Lotito, abituato a resistere, di solito portato a rovesciare l’inevitabile. Persegue l’interesse dell’azienda, gli piace da matti distinguersi, non ha paura di uscire dal coro. «Non è in vendita» diceva pochi giorni fa, quasi irritato dal clima, dalla convinzione comune. Un affare si fa quando decide lui e soltanto se viene soddisfatto. «Non è così scontato che parta» raccontava il presidente sabato al telefono. Sarri, lunedì sera, ha ripetuto lo stesso concetto e ha preso la medesima posizione in conferenza stampa, provando a bloccare Milinkovic. «Non so se andrà via. Dopo aver ascoltato le parole del presidente non penso sia sicuro. E se dovesse succedere, andrà all’estero». Strategia per alzare il prezzo o cambio di rotta? E’ sembrata quasi una presa di posizione ufficiale di fronte all’incedere silenzioso, tendente al ribasso, della Juve.

Priorità Italia

La Lazio, si sa, preferirebbe cedere il gioiello serbo all’estero. Per due motivi: realizzerebbe un incasso superiore e la ferita, se non giocasse più in Serie A, diventerebbe meno dolorosa. Occhio non vede, cuore non duole. Cederlo al Manchester United, al Tottenham, al Chelsea o al Psg, non suonerebbe come una sconfitta. Vederlo nella prossima stagione con la maglia della Juve o dell’Inter assumerebbe un altro significato. Le trame dell’ultimo mese, però, hanno raccontato anche altro. Milinkovic preferirebbe restare in Serie A. Kezman ha raccolto le manifestazioni d’interesse di quattro o cinque top club, soprattutto in Inghilterra. C’è qualcosa in Italia e sottintende alla Juve. Nel 2019, prima che il Manchester United prendesse Bruno Fernandes, il serbo era stato quasi ceduto per 75 milioni più bonus. Lotito stava tirando sul prezzo, l’affare si bloccò per la virata dei Red Devils, dopo l’infortunio di un difensore, su Maguire, acquistato per 80 milioni alla fine di luglio dal Leicester. Milinkovic ancora esercita lo stesso fascino a Old Trafford, ma i vertici del club stanno cambiando e vedremo cosa succederà in relazione alla partenza di Pogba.

L'asse serbo a Torino

Il francese alla Juve diventerebbe un assist per Lotito perché lo porterebbe a trattare Milinkovic con maggiore serenità e non con Agnelli, mai uscito allo scoperto per primo in passato. Il patron della Lazio ha un rapporto meraviglioso, di stima sincera, con Sergej. Non ha dimenticato il suo gesto: era in sede al Franchi, stava per firmare con la Fiorentina, disse no con la penna in mano e il contratto sul tavolo per correre a Formello e onorare l’impegno preso con Tare. Non può deluderlo, a maggior ragione se dovesse chiedergli espressamente la cessione. E’ l’unico punto su cui forse si potrebbe aprire una breccia. Kezman, l’agente storico, si muove e tratta per conto del giocatore. Sergej, a voce, non si è fatto ancora sentire. E’ immaginabile che ora preferisca la Juve. L’abbraccio con Vlahovic nella notte dell’Allianz e il pensiero del Mondiale con la Serbia a fine anno allontanano l’idea di un trasferimento all’estero. E poi a Torino c’è suo fratello Vanja, portiere granata.

Il prezzo giusto

L’esito appare segnato, ma da qui all’epilogo manca un bel pezzo di strada, declinato sotto forma di prezzo accettabile per tutti. Nei giorni scorsi, non per caso, Lotito ricordava i 140 milioni (prestito biennale con riscatto e pagamento dilazionato in cinque anni) proposti dal Milan di Leonardo e rifiutati nell’agosto 2018. Il mercato, però, è in crisi. I prezzi sono crollati e le condizioni sono diverse. La Juve ha investito 75 per Vlahovic. Haaland è stato ceduto dal Dortmund al City per 60 milioni, cifra più bassa della clausola di rescissione. Lotito non può arrivare alla soglia degli agognati 100 milioni per il cartellino di Milinkovic e neppure si accontenterebbe di 50. Ecco perché l’opera di mediazione di Kezman e la promessa fatta a Sergej non escludono una terza via, qualora non venisse fuori un’offerta congrua: il braccio di ferro con l’agente, un’estate lunghissima e torrida. L’attesa non sarebbe premiante per la Lazio, seppur tutelata dal contratto. A fine estate il prezzo scenderebbe ancora. Tra due anni, Milinkovic si libererebbe a parametro zero. Giocatori come Donnarumma, Dybala e Mbappé, senza ricordare il caso De Vrij, se ne sono andati da svincolati. Lotito di sicuro non si spaventerebbe ad aprire un’altra vertenza.


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