Lazio, attenta: su Romagnoli c'è anche il Newcastle

Biancocelesti nel cuore ma il centrale chiede di più: Lotito è salito fino a 2,8 milioni, i Magpies ne offrono 4 e in corsa c’è pure l’Aston Villa
Romagnoli, Milan© LAPRESSE
Daniele Rindone e Fabio Massimo Splendore
4 min

ROMA - Si erano presentati a fine marzo dall’entourage di Romagnoli. Sono tornati da un paio di settimane sotto traccia e ora hanno alzato la posta arrivando ad una proposta di ingaggio che si avvicina ai 4 milioni. In Premier sono fatti così: anche se galleggi a metà classifica e non fai le coppe puoi mettere sul piatto somme golose. Se poi hai tradizione, tanta, quella proposta può comunque rappresentare una tentazione: e il Newcastle ha tutto questo, oltre ad una forza economica tra le più impattanti del massimo campionato inglese, da quando sono entrati i manager del consorzio controllato dalla famiglia reale di Riyad. La cosa ha ingolosito anche l’Aston Villa, che si è mosso allo stesso modo (e con parametri simili) per il centrale del Milan, ingaggiando un testa a testa tutto inglese. Campanelli d’allarme per casa Lazio, da valutare con grande attenzione.

L'amore dei laziali

Alessio Romagnoli è tentato dalla Premier, è solo l’amore per la Lazio che lo tiene ancorato al sogno di giocare per lei. Certo, il difensore ormai libero dal club rossonero, vuole mettere la maglia biancoceleste, ma evidentemente non a qualsiasi condizione. Se a ragionare è il professionista, ci sono parametri economici dentro i quali Romagnoli preferirebbe restare: l’offerta inglese lo fa riflettere, se arriva una squadra che gioca le Coppe, se la Lazio dà l’affondo finale alla trattativa, si può scendere un po’ perché i 5,5 milioni del Milan sono anacronistici in questo calcio post Covid (non della metà o giù di lì). La lazialità resta un marchio d’identità per il giocatore. E’ diventata trending topic biancoceleste la foto tra Alessio e Cesar Aparecido Rodrigues, il Cesaretto dei tifosi. Ha spopolato su Instagram per tutta la giornata di ieri. Si sono incrociati mercoledì sera ad Anzio, città di Romagnoli. Cesar ha pubblicato lo scatto e ha generato una valanga di messaggi. «Portaci Romagnoli, riportalo a casa», hanno scritto in tanti. A furor di popolo i laziali chiedono a Lotito di ufficializzare l’acquisto ad inizio luglio, in tempo per il raduno (3 luglio) o per la partenza per il ritiro (5 luglio). Chissà, forse avevano fiutato il pericolo Premier. Dell’affaire Romagnoli, diventato telenovela, se ne sta occupando Lotito in prima persona. Ma l’ultimo incontro con lo staff del difensore è datato 22 maggio, nel giorno in cui è arrivato il rinnovo di Patric. Da allora ci sono stati solo contatti telefonici. Lotito era partito basso, è salito fino ad offrire 2,7 milioni più bonus. Ad ogni telefonata prova a migliorare la proposta, aggiunge soldi col contagocce. L’ultimissima proposta è quantificata in 2,8 milioni. 

Gli scenari

Sarri e Lotito avevano in programma un incontro nei giorni scorsi, ma è slittato. Mau fa base a Castelfranco di Sopra, si sposta per brevi tour da vacanziere. Freme, anzi sta iniziando a ribollire. Non riceve aggiornamenti da una settimana, aspetta colpi in difesa, è senza portiere (a parte Reina), è senza centrali. Ad oggi in rosa ci sono solo Patric, Kamenovic e Radu. Acerbi è in bilico e comunque deve completare le vacanze. Ha chiesto un mese di ferie, vorrebbe tornare ad allenarsi il 15 luglio. Il manager Pastorello da tempo lavora per trovargli una sistemazione consona. Si era parlato dell’Inter, poteva interessare a Inzaghi. E’ spuntato l’interesse di Pioli. Acerbi ha incontrato Pioli a Forte dei Marmi, sembra casualmente. I rossoneri sono a corto di difensori, non hanno chiuso per Botman. Acerbi vuole cambiare aria, ma i conti vanno fatti con Lotito. Non è vero che può essere liberato a fronte del risparmio sull’ingaggio (2,2 milioni più bonus). Viene indicato come un acquisto low cost, ma fino a un certo punto. Lotito, sparando alto, valuta Acerbi 5 milioni. E non è tipo che fa sconti, ogni volta che ha ceduto un big ha dettato legge. Il presidente non si è mai convinto di perdere Acerbi, ma è disposto ad accontentarlo: «Tutto quello che succederà più avanti in termini di mercato, di esigenze, di aspettative o di richieste sue o di altre società lo valuteremo».


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