Lazio, l’urlo di Sarri: “Non deve accadere mai più”: Cosa è successo

Niente giorno di scarico, il tecnico ha imposto una doppia seduta sostenuta
Lazio, l’urlo di Sarri: “Non deve accadere mai più”: Cosa è successo© LaPresse
Daniele Rindone
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INVIATO A GRASSAU - Il veloce bruciare della sigaretta fra le labbra faceva presupporre la strapazzata. E così è stato. Sarri ieri mattina è spuntato per primo sul campo del Das Achental Resort di Grassau. Ha aspettato che la squadra si radunasse, che si riunisse a semicerchio. E ha iniziato il suo discorso. Non si può essere alle solite, non ammette ritorni al passato, il ko di mercoledì col Genoa, con scarto imbarazzante (1-4), lo è sembrato. Mau è stato chiaro subito: «Si può essere stanchi per i carichi, non si può sbagliare atteggiamento ed è successo. Non può accadere più». Ha parlato con voce controllata, pacata, ma ferma, poche volte s’è udito un tono maggiore. Sarri completava un concetto e taceva, quei lunghi silenzi dovevano valere come pausa di riflessione per i giocatori. Li guardava negli occhi, poi si voltava, marciava a passo lento e ricompariva frontalmente. Tutta la Lazio ha ascoltato in religioso silenzio, sapendo di averlo contrariato di nuovo.

I difetti della Lazio

La strapazzata era attesa, s’è aggiunto un cambio di programma. Per ieri c’era l’intenzione di far svolgere un allenamento postpartita più blando, anche di concedere mezza giornata di relax. La concessione non è avvenuta. La Lazio ha svolto una doppia seduta. Chi sbaglia, paga. Di mattina lungo ciclo di ripetute sul campo, nel pomeriggio serie di partitelle. Sarri predica da un anno il cambio di mentalità, ha chiesto un mercato rivoluzionario per allenare ragazzi nuovi, giovani affamati, motivati, pronti a sudare e correre. Ad Auronzo era stato chiaro: «Siamo la Lazio, andiamo in campo per vincere contro chiunque». Non vuole vedere una squadra passiva, remissiva. E’ un problema che continua ad accompagnare questo gruppo. Tutti sperano che il flop di mercoledì sia stato solo un incidente di percorso, il tipico crollo estivo. Si era lavorato atleticamente a Formello prima della partenza per la Germania, si era lavorato in mattinata prima della sfida contro il Genoa. Ma tutti questi alibi crollano se viene considerato l’atteggiamento docile, arrendevole, visto in campo.

Sarri chiede un cambiamento

Sarri mercoledì s’è sgolato per chiedere alla difesa di restare alta, di non creare un vuoto con il centrocampo. Mancava Patric. Casale, schierato a destra, e Romagnoli non sono ancora in sintonia. Il primo è abituato a muoversi nella linea a 3, soprattutto a sinistra. Ha sofferto. Il secondo viene da un anno difficile per via della pubalgia, ha bisogno di tempo per carburare. Mau voleva terzini aggressivi, era partito con Lazzari e Hysaj. Il primo si è laureato titolare l’anno scorso, il secondo è stato rispolverato. Sarri ad Auronzo aveva apprezzato la sua ripartenza, sta cercando di recuperarlo. La partita col Genoa ha detto altro. Non è un mistero che voglia un terzino sinistro puro. Per fortuna ha Marusic in quel ruolo. Senza Luis Alberto, schierando Milinkovic, Cataldi e Basic, il centrocampo non ha garantito palleggio. E nel tridente ha funzionato solo Ciro. Felipe ha sprintato, senza affondare. Zaccagni è in pieno smarrimento. Anche la squadra scelta nel secondo tempo è rimasta inchiodata sul campo, controllata e dominata, si è fatta schiacciare dal Genoa. Le vie della Lazio non devono essere più misteriose.


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