Lazio, la promessa di Lotito a Sarri dopo il colloquio di domenica

Tra sorrisi e battute, patron e tecnico hanno confessato i loro sogni: uno chiede il terzino sinistro, l’altro altre vittorie
Lazio, la promessa di Lotito a Sarri dopo il colloquio di domenica© Marco Rosi / Fotonotizia
Daniele Rindone
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ROMA - Sarri chiede il terzino sinistro a Lotito. Lotito chiede altre vittorie a Sarri. Solidali e uniti, presidente e allenatore della Lazio iniziano ad assomigliarsi nel solleticarsi e sollecitarsi. Si scambiavano risate e richieste dopo la vittoria sul Bologna in un clima di allegrezza e complicità. Parlano spesso a fine partita, il colloquio di domenica dentro l’Olimpico, avvenuto ridendo e scherzando ma non così tanto, ha avuto il senso di un summit di mercato. Lotito s’è lasciato scappare la mezza promessa di «un ultimo regalo» parlando con l’allenatore, col sorriso sulle labbra l’ha invogliato ancora di più a vincere e rivincere. Il mercato chiuderà l’1 settembre, quando la Lazio avrà già affrontato Torino e Inter. Il cadeau finale, a corredo di otto acquisti da 50 milioni, può arrivare, ma è sempre legato al mercato in uscita più che ai risultati. Per aggiungere un terzino mancino serve la cessione di Hysaj, voluto da Mau un anno fa e un anno dopo messo tra i sacrificabili. Per il terzino albanese non sono arrivate offerte appetitose dopo il sondaggio del Valencia, è convinto di restare, da giorni sta cercando una nuova casa romana. Fino all’ultimo mai dire mai. Ci sarebbe anche un’altra possibilità, è legata alla partenza di Fares, esubero a sinistra. L’algerino è reduce dall’infortunio di Torino, è fermo da gennaio, nessuno finora se l’è sentita di puntarci.

Lazio, gli scenari

Lotito non finge di non sapere, sa bene che Sarri ha bisogno di un esterno naturale a sinistra, sarebbe la ciliegina sulla torta. Ha speso come non mai, è disposto ad un’ultima acrobazia di mercato se si verificheranno le condizioni per compierla, magari chiudendo un acquisto con diritto o obbligo di riscatto fra un anno. «È chiaro che avere un sinistro naturale ci garantirebbe un qualcosa in più a livello di sviluppo offensivo, ma anche di costruzione dal basso. Un destro qualche difficoltà nell’uscita da dietro ce l’ha, vediamo la situazione come evolve», ha detto Sarri domenica. Il preferito, da un anno, è Emerson Palmieri. Il sogno sta sfumando, ieri era dato vicino al West Ham, pronto ad offrire 15 milioni per acquistarlo a titolo definitivo. Si era mosso il Nizza, ci aveva pensato la Juve. Gli Hammers possono chiudere. Se sfumerà Emerson, sempre mettendo in conto un’uscita a Formello, allenatore e società dovranno valutare nuove piste a sinistra. Udogie era un sogno di Sarri, proibito per Lotito senza la cessione di Milinkovic ed è andato al Tottenham. Marcelo, dopo l’addio al Real, era una suggestione, più dei tifosi che del club. Ai laziali piacerebbe accogliere Emanuele Valeri, 23 anni, sotto contratto con la Cremonese, romano e laziale di nascita. A gennaio il tecnico aveva chiesto Parisi dell’Empoli, valutato 15 milioni. Ci sono sicuramente i Mister X.

Mercato Lazio, Luis e Ilic

Il terzino sinistro è l’unico colpo auspicabile nel finale, ribadendo che la missione è proibitiva per le difficoltà a cedere. Sarri non s’arrende, vorrebbe Ilic del Verona per il centrocampo, a prescindere da Luis Alberto, è impossibile che Lotito glielo prenda senza la cessione dello spagnolo. Il Mago resterà, lo ha chiarito il diesse Tare prima del match col Bologna, anche il presidente ha spinto affinché si mettesse un punto alla telenovela di mercato col Siviglia. In tanti, nella Lazio, dentro e fuori, fremono in attesa della chiusura del mercato temendo un assalto finale lanciato per strappare Milinkovic. I pericoli possono arrivare dalla Premier. Lo United, dopo aver perso De Jong, non ha chiuso per Rabiot, c’è stata una frenata per via delle richieste economiche del francese. Lotito è stato chiaro anche dopo il Bologna, saranno valutate solo offerte irrinunciabili e presentate da top club. Sergej ha detto e ridetto no al Newcastle. Lo United può essere un’insidia.


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