Lazio, Immobile re del gol nel segno di Pablito

Migliore realizzatore dei biancocelesti “off all time” con 184 reti. In Europa dal 2016 solo Lewandowski e Messi hanno fatto meglio: stasera Ciro riceve il premio Paolo Rossi dall’Aic
Lazio, Immobile re del gol nel segno di Pablito© Marco Rosi / Fotonotizia
Daniele Rindone 
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ROMA - Il gol ai tempi di Ciro Immobile è uno spettacolo che si replica tutti i santi giorni. Quando li segna e strasegna, quando si contano, quando li replica, quando si celebrano. E stasera è una di quelle sere di festa dedicate al bomber sommo della Lazio. Dopo l’incoronazione da capocannoniere della Serie A 2021-22 (27 gol in 31 partite), prima del gala col Napoli riceverà il premio “Paolo Rossi”, da un anno intitolato a Pablito. È il premio “AIC” (Associazione Italiana Calciatori) riservato al re dei marcatori annuali, lo consegnerà Umberto Calcagno (presidente Aic). È una corona che si è poggiata sullo stesso capo per la quarta volta e la quinta sarebbe leggendaria. Per Ciro sarà una sera dal sapore Mundial, per lui e per tutti i presenti all’Olimpico. Di Paolo Rossi parlò due anni fa a Coverciano, durante la conferenza svolta con la maglia dell’Italia dopo l’estate in cui vinse la Scarpa d’Oro: «Un attaccante dell’Italia che mi ha ispirato? Quando c’erano Toni, Gilardino, Del Piero, Totti e Inzaghi guardavo loro, è la Nazionale che ricordo con più felicità perché ha vinto il Mondiale. Poi tutti mi hanno detto che somiglio a Paolo Rossi e così mi sono visto qualche suo video», disse Ciro.

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Le epoche

I suoi gol connotano e fissano l’epoca nella quale avvengono, richiamano epoche ed epopee passate. Il premio “Paolo Rossi” rende ancora più pregiato il riconoscimento, vale come alta decorazione al merito per qualsiasi centravanti. È un qualcosa che tocca emozioni nazionali. Il miracoloso score di Ciro (184 gol con la Lazio, 184 anche in Serie A) fa credere che rivedere un italiano capace di strasegnare quanto lui sarà difficile per molte generazioni. Del resto Immobile è l’ultrabomber che eguaglia, riscrive o è in corsa per record che si pensavano immortali. E che fanno impazzire i laziali che lo hanno avuto in dono. Ciro ama vivere i suoi successi con i compagni e con i tifosi, si identifica con la comunità dei fedelissimi biancocelesti. Ciro è Ciro, è sempre bello ricordare i suoi trionfi. È il miglior marcatore della storia della Lazio in assoluto (184 reti) e quindi anche in Serie A (152 gol). È uno dei 10 giocatori della storia del campionato capaci di segnare 150 volte con una sola squadra. Da quando è sbarcato a Roma (stagione 2016-17) solo Lewandowski (195 gol) e Messi (171 gol) hanno segnato più di lui (152 colpi) nei cinque campionati “cool” europei. I 152 gol, in Italia, sono stati irraggiungibili per tutti, ne ha messi a segno almeno 61 più di ogni altro giocatore che nello stesso periodo ha messo piede in Serie A. Dal 2016, Immobile, è riuscito a segnare almeno 20 gol in campionato in cinque stagioni diverse, solo Lewandowski (sei stagioni) ha fatto meglio di lui. In Serie A solo Meazza e Nordahl ci erano riusciti.

Il pronostico

Ciro, bomber smisurato, ad inizio stagione ha fatto un pronostico. Intervistato da Dazn ha quantificato la quota a cui pensa arriveranno gli sfidanti che proveranno a sfilargli lo scettro di capocannoniere: «Lukaku segnerà tra i 20 e i 25 gol, Lautaro tra i 13 e i 18. Vlahovic più di 20. I tre attaccanti milanisti, Giroud, Origi e Rebic, segneranno complessivamente 30-35 reti. Quelli dell’Atalanta, Zapata e Muriel, 25-30 gol. Osimhen? Dico 19. Jovic non più di 15. Abraham? Ne farà 15-20». Ciro è scaramantico, niente calcoli. È a quota 2, ha colpito contro Bologna e Sampdoria. È rimasto a secco con l’Inter, punta il Napoli. Da paisà, senz’anema e core, gli ha segnato sette gol, ha centrato una serie di sei gare consecutive colpendo gli azzurri, è rimasto a secco nelle due sfide più recenti. Di solito non perdona più di qualche volta e per questo la nomination di signore della notte dal sapore Mundial è sua. 


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