Caicedo e la Lazio: "Il mio cuore è lì. Gol nel derby indimenticabile"

L'attaccante dell'Abha ha parlato dei suoi anni in biancoceleste: "Il rapporto con i tifosi laziali è sempre stato unico, diverso"
Caicedo e la Lazio: "Il mio cuore è lì. Gol nel derby indimenticabile"© Marco Rosi
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ABHA (Arabia Saudita) - Nel giorno del suo 34° compleanno l'ex Lazio Felipe Caicedo, oltre ad esser stato festeggiato dal club biancoceleste, ha parlato dei suoi anni nella Capitale con tanta emozione. Ai microfoni di Lazio Style Radio il giocatore dell'Abha Club è tornato sulla sua esperienza alla Lazio e i ricordi più belli: "Il gol al derby non lo dimenticherò mai, è stata la notte più bella. La stagione 2018-19 è stata la più importante per me".

Caicedo: "Rapporto unico con i tifosi"

L'attaccante non è molto attivo sui social ma il rapporto che ha avuto con i tifosi della Lazio lo ha definito unico: "Mi trovo tantissime dimostrazioni di affetto, mi viene da piangere a leggere quei messaggi. Il rapporto con i tifosi laziali è sempre stato unico, diverso. Il popolo biancoceleste è al primo posto nel mio cuore e sarà sempre così. Non avrei mai immaginato di rimanere così tanto tempo alla Lazio - aggiunge - Seguo ancora la Lazio quando posso e tifo per lei. Si vede che ha già un'identità, gioca bene e credo che arriverà tra le prime quattro. Questo sarà l'anno della conferma".

Caicedo: "Immobile, non saprei spiegarlo"

Parole al miele anche per l'ex compagno di squadra Ciro Immobile: "Ero la riserva di uno dei calciatori più forti d’Italia, ma con il duro lavoro e l’aiuto di staff e compagni ho conquistato tutti. Non riesco a spiegare cosa sia Ciro, lui non si spiega, basta guardarlo. Mi stupisce la sua forza mentale, aiuta i compagni, è un leader dentro e fuori, un fenomeno".

Caicedo: "Maledetto Covid! Urlavo per lo scudetto"

Il giocatore ecuadoregno è tornato anche sulla stagione 2019-20, quella interrotta per Covid mentre la Lazio era al comando della classifica: "Maledetto Covid, eravamo una squadra forte, solida, in gamba. Tutto andava perfettamente. L’anno 2019-20 era per noi importante perché tutti credevamo nello scudetto, noi e i tifosi. Io ero quello che lo urlava".


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