Lazio, ritmo Sarri per l'assalto Champions

Dal Feyenoord all’Hellas poi il turno del Midtjylland: Mau vuole continuità dopo la Coppa e quest’anno servono vittorie in serie
Lazio, ritmo Sarri per l'assalto Champions© LAPRESSE
Carlo Roscito
4 min

ROMA - Mai tre gioie di fila. Il Sarrismo laziale ha un tabù da sfatare: 12 mesi senza un tris di vittorie consecutive. C’è una possibilità d’oro davanti, un trend da invertire nel giro di 5 giorni. Feyenoord schienato senza patemi, ora il Verona nel pomeriggio, giovedì la trasferta con il Midtjylland, poi toccherà alla Cremonese prima della sosta. Le prossime due partite possono essere alla portata dopo l’esordio europeo con gli olandesi, strapazzati per 70 minuti prima della flessione finale. Serve una Lazio alla Sarri, sempre sul pezzo, a ritmo Champions. E’ più solida, si vedono i frutti dell’addestramento di un anno agli ordini di Mau. Adesso serve continuità nei risultati, non solo di rendimento.

Statistica

Due successi tra oggi e giovedì permetterebbero al tecnico di interrompere la brutta abitudine che ha colpito la sua squadra da quando siede sulla panchina biancoceleste. La Lazio, dall’estate 2021, non è mai riuscita a togliersi tre soddisfazioni una dietro l’altra né tenendo in considerazione soltanto il campionato né inserendo nel discorso le gare delle altre competizioni (Europa League e Coppa Italia). Per 7 volte nella scorsa stagione, a partire proprio dal debutto al Castellani con l’Empoli (21 agosto 2021), ha vinto 2 partite per poi pareggiare o perdere il match successivo. Una “maledizione” che non ha impedito a Sarri di chiudere al quinto posto. Ora però va cancellata per continuare a porre le basi di un’annata ambiziosa e lineare, senza più alti e bassi. Serve una Lazio regolare in tutti i sensi.

Lazio, la rifinitura

Il primo ostacolo si chiama Verona, da superare senza lo squalificato Cataldi. Il classe 1994 ieri pomeriggio non si è allenato insieme ai compagni, al suo posto in una delle due formazioni provate c’era l’ex Primavera Bertini, classe 2002, molto stimato da Sarri e dal suo staff. In quella posizione toccherà a Marcos Antonio, rimasto a riposo sia in Europa League con il Feyenoord, sia nella precedente sfida con l’Inter. Il brasiliano giocherà per la prima volta dall’inizio, contro la Sampdoria aveva commesso il doppio errore (tecnico e di copertura) che era costato il pareggio di Gabbiadini. Il suo impiego spingerà Sarri a scegliere uno tra Vecino e Basic al posto di Luis Alberto come mezz’ala sinistra. La maglia di Milinkovic naturalmente non è in discussione. L’uruguaiano è in vantaggio sul croato, il Mago pagherà l’assenza di Cataldi: al momento è un lusso vederlo in campo insieme a Marcos Antonio. Ci sono necessità fisiche e muscolari diverse.

Lazio-Verona in campo

Pedro ha saltato pure la rifinitura, non ha smaltito i problemi alla caviglia sinistra, forse recupererà per il prossimo impegno europeo. Davanti il solito tridente con Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni, chiamati agli straordinari visto il forfait dello spagnolo. In difesa ok Romagnoli: giovedì aveva chiesto il cambio, ieri era regolarmente in gruppo. Patric, nel dubbio, è stato testato sul centrosinistra, posizione che occuperebbe in caso di riposo dell’ex Milan. Si viaggia verso la conferma del reparto: Lazzari e Marusic sulle fasce, Patric e Romagnoli al centro.


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