Immobile, 300 di queste notti: altro record storico

A Firenze trecentesima partita in A: solo Nordahl e Meazza hanno segnato di più nelle stesse gare. Nordahl ha chiuso a 225 reti, Meazza a quota 201, Immobile è a 187
Daniele Rindone
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ROMA -  Uno choc per i tabellini: zero gol di Ciro dopo la pausa e dopo lo stop muscolare (contro Spezia e Sturm Graz). E questo dato suona già come una sentenza. Inni, canti e suoni di trombe non s’interrompono aspettando il prossimo gol, il prossimo record di Immobile. E’ da cerimonia di premiazione anche questa serata programmata a Firenze. Ciro centrerà la 300ª presenza in serie A, vanta un bottino sontuoso di 187 reti. E’ l’occasione ideale per migliorare la sua leggenda, per un nuovo confronto con le divinità che abitano l’Empireo del calcio italiano. Più di 187 gol in 300 partite (o poco meno) di campionato li hanno segnati solo Nordahl (225 gol addirittura in 291 partite, poi lasciò l’Italia) e Meazza (201 gol). Ciro è sul podio, terzo gradino per lui. Al quarto posto c’è Signori (171 gol in 300 partite), segue Altafini (163). Immobile è sempre a un gol da Del Piero, Gilardino e Signori (188 reti), raggiungendoli entrerà a far parte della top ten dei bomber all time della Serie A. Ogni volta che Ciro s’avvicina ad un traguardo tocca agli archivisti scendere in campo, rispolverare i numeri che sembravano destinati all’eternità. I suoi record ormai fanno parte dei beni calcistico-culturali del calcio italiano. Da anni non si vedeva un bomber come lui, capace di ripetersi per più stagioni e di ambire ai troni di sempre. In ogni partita si rifà il conto dei gol totali in carriera e di quelli che ha segnato alle squadre della serie A. Tremano tutte. Lui e i viola. Alla Fiorentina, per non perdere l’obiettivo serale, ne ha rifilati sei nelle ultime otto sfide. Sarri gliene chiede un altro, anche due. Non ha rinunciato a Ciro contro lo Sturm Graz, nonostante fosse stanco. Era rientrato contro lo Spezia, dopo lo stop in Nazionale. S’era allenato appena due volte. Ciro è il bomber che semplifica il lavoro di Mau. Dove non arriva la Lazio, arriva lui. E’ la sua arma totale. Immobile può rifarsi con gli interessi stasera, i suoi ultimi gol sono coincisi con le vittorie contro Verona e Cremonese (3 in due partite). Con lo Spezia s’è vinto comunque, si ricorda il rigore che Ciro ha sbagliato all’alba della partita. In Austria no, non s’è vinto. A pensarci bene Ciro avrebbe potuto colpire anche nelle ultime due partite, a Graz il gol l’aveva segnato e solo il fuorigioco gliel’ha negato. Ciro riparte dagli otto gol segnati in 5 partite di campionato, in Europa è ancora all’asciutto. La classifica marcatori è comandata da Arnautovic del Bologna (6 colpi). Immobile è a -1. Ciro sa quanto siano decisivi i suoi gol ai fini del piazzamento finale in campionato, nell’anno in cui ne ha segnati 36 la Lazio è tornata in Champions.  

Gli altri

Se Immobile non colpisce, aspettando che torni a farlo, possono pensarci alcuni dei suoi compari. Felipe Anderson, ad esempio, ha esordito in Serie A contro la Fiorentina (il 6 ottobre 2013) e contro i viola ha realizzato due reti (entrambe al Franchi, una nel 2016 e una nel 2018). La Fiorentina e il Franchi sono storia per Milinkovic, non c’è volta che non vengano rievocati il no ai viola e la prima rete in A segnata il 9 gennaio 2016. Milinkovic deve riscattare la serataccia di Graz, è o non è il centrocampista che ha preso parte a più gol (tre reti e cinque assist) nei maggiori cinque campionati europei? Lo è. E Sarri si aspetta che giochi da tale. Alla Fiorentina ha fatto qualche scherzetto anche Luis Alberto, ha segnato tre reti ai viola, contro nessuna squadra ha fatto meglio (si conta anche una doppietta al Franchi datata 18 aprile 2018). 


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