Il trio magico pensa in grande fa paura a tutti

Ciro-Sergej-Luis Alberto trascinatori spettacolari di una Lazio senza limiti
Daniele Rindone
4 min

ROMA - Un sogno, averli. Un tormento, volerli. Tutt’Italia e gran parte dell’Europa invidiano alla Lazio il trio Ciro-Luis-Milinkovic, arrivato all’apogeo del successo. Esaltano i laziali, seminano il terrore tra gli avversari. Beato Sarri che li ha, in pochi possono vantare un terzetto così forte, così splendidamente assortito, super accessoriato. Non ci meravigliano più Ciro, Luis e Milinkovic. Sono diventati divinità calcistiche, da anni regalano colpi prodigiosi. Immobile, sua maestà il bomber d’altri tempi e di altre classifiche, è entrato nella “top ten” dei centravanti “all stars” della Serie A. E da pluricapocannoniere è di nuovo in cima alla classifica dei gol del campionato (con Arnautovic a 6 reti). Poi c’è Luis Alberto, con i suoi piedini magici. E con loro Milinkovic, un semidio che in ogni partita sfida le leggi tecniche, fisiche e meccaniche. Sarri è riuscito a riallineare tutte le stelle della Lazio, ad assemblarle in base ad impegni, partite e avversari. Ciro-Luis-Sergej hanno visioni e piedi che sanno di gioco. Mau li allena entusiasticamente, se si diverte (come ha detto più volte) è perché tra tutte le armate che ha creato quella guidata alla Lazio è una delle più spettacolari.

Immobile

Dopo Firenze è stato il giorno del tributo a re Ciro, celebrato da Beppe Signori e Alberto Gilardino, insieme a Del Piero occupavano la decima posizione della classifica dei bomber della A più prolifici. Sono stati raggiunti. Beppe-gol ha scritto su Instagram un semplice «ben arrivato ai 188 gol in Serie A» . «Grazie Beppe, è un onore essere lì con te» , è stato il saluto di Immobile. Gilardino ha copincollato sempre su Instagram il post di Signori, pubblicando la classifica dei superbomber: «Grande Ciro, ben arrivato nella all time» . E Ciro ha fatto il repost: «Grazie Alberto, un onore». Immobile ha restituito la sovranità del gol italiano e romano alla Lazio: «Maturando, con l’età che avanza, sto cercando di inserirmi in alcuni meccanismi in cui in passato ho fatto fatica. Quando entro in campo do il massimo e arrivano tanti gol. La Lazio è una società che ha sempre avuto grandissimi attaccanti, è bello far parte della sua storia e sono contento che ogni allenatore mi abbia sempre fatto sentire come la parte principale del progetto. Quando ti senti bene sia con la squadra che con la città riesci a dare di più. Ho trovato sempre persone disponibili che mi hanno fatto sentire a casa» , ha spiegato Ciro nella notte di Firenze.

Luis e Milinkovic

Per Immobile, in campo, tanto vale rilassarsi. Prima o poi Luis Alberto e Milinkovic inventeranno un pallone d’oro per lui. Sono sempre più i suoi servitori d’assist. Luis Alberto è diventato il “dodicesimo” uomo più decisivo del campionato, entra quando gli altri sono fiacchi e colpisce. Milinkovic colpisce e stupisce. Ormai gioca solo di tacco e suola, le partite sono piene di immagini ribollenti delle sue magie. La coordinazione di muscoli, idee e intuito che il cielo gli ha regalato evidenziano abilità da fenomeno. Sergej è il re degli assist in campionato (7) ed anche il maratoneta più continuo: ha percorso 11.801 chilometri di media nelle prime 9 giornate, nessuno come lui. Il Sergente, nel 2022, ha partecipato a 20 reti (9 gol, 12 assist). Meglio ha fatto solo De Bruyne (27). La differenza di valori tecnici del trio Ciro-Luis-Milinkovic è netta. Napoli e Milan possono vantare più abbondanza, ma tre tenori come quelli di Sarri possono stravolgere ogni pronostico.


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