Derby Roma-Lazio, mistero Luis Alberto: come sta oggi?

Il 'Mago' spagnolo denuncia fastidi fisici da due settimane ed è l'osservato speciale di Sarri alla vigilia della stracittadina: se si allena con intensità, gioca al posto di Milinkovic. Altrimenti...
Derby Roma-Lazio, mistero Luis Alberto: come sta oggi?© LAPRESSE
Fabrizio Patania
4 min

ROMA - Dolori e bagliori. Oggi come si sveglierà Luis Alberto? Ecco l’interrogativo principale intorno a cui ruota la vigilia della Lazio. Il Mago come osservato speciale. Sarri lo guarderà in allenamento, raddoppiando le attenzioni nei suoi confronti. «Non è al top» l’ultimo aggiornamento virgolettato in Olanda, il giorno prima della partita con il Feyenoord. «Non lo vedo efficace negli allenamenti» le precedenti dichiarazioni. Tre panchine nelle ultime quattro partite. Titolare con la Salernitana, autore dell’assist per Zaccagni. Palla lanciata con il contagiri nel corridoio giusto. Un bagliore decisivo, buono per illuminare la Lazio. Sino a quel momento, era rimasto a guardare, camminando in modo irritante. Dolori di pancia o limitrofi, non troppo lontani. Mau sinora è stato tenero, diplomatico. «Ha grandi qualità tecniche, ma si è allenato poco nell’ultimo periodo, non è in condizione».

A mezzo servizio

Lo spagnolo denuncia un indolenzimento all’anca. Dice a Formello di non stare bene. È uscito di scena a metà ottobre, entrando senza ritmo e intensità con l’Udinese. Da allora si è eclissato, facendo venire qualche (fondatissimo) dubbio. Manovre per tentare la fuga a gennaio? La Lazio sta cercando di gestire il caso e di tenerlo al coperto almeno sino al 13 novembre. Un bel guaio perderlo. La coincidenza di cronaca fa riflettere. Dopo l’impegno di Europa League con lo Sturm Graz, un paio di giorni prima della partita con l’Udinese, il suo agente era stato ricevuto a Formello dal ds Tare. Miguel Alfaro, che in estate aveva provato a portarlo al Siviglia imbastendo uno scambio con Oliver Torres, era perplesso per le frequenti esclusioni del numero 10. Panchine indigeste. Poi si è aggiunto l’acciacco, così definito da Sarri, capace di limitarlo. Novanta minuti a guardare a Bergamo, stesso discorso con il Midtjylland all’Olimpico, titolare con la Salernitana (sostituito da Milinkovic dopo i primi, evidenti, segnali di stanchezza), fuori anche a Rotterdam. Ora, però, il dilemma scuote il mondo laziale e la vigilia del derby. Senza Milinkovic, toccherà a Luis Alberto? Il primo a volerlo recuperare, non ci crederete ma è così, si chiama Sarri. Non può fare a meno della sua classe, soprattutto senza il serbo. Attende dei segnali di risveglio, ne verificherà oggi l’intensità e la tenuta in allenamento, altrimenti si affiderà alla corsa e al dinamismo di Basic. Per quanto il croato continui a essere piatto, monocorde e ordinario, questa è una partita in cui occorrono coraggio, voglia, combattimento. Il derby bisogna giocarlo in undici, su ogni pallone.

Occasione

Nel calcio delle tre partite a settimana e delle cinque sostituzioni, Sarri aveva trovato una chiave: inserirlo nell’ultima mezz’ora, quando i ritmi calano, per fare la differenza con un cambio di lusso. Luis Alberto non lo ha capito o forse non sta bene davvero, ma è dura entrare nei suoi pensieri. Faceva ammattire anche Inzaghi, che pure gli ha cambiato la carriera. Un segnale è arrivato dalla notte olandese. Il Mago è apparso dispiaciuto per l’eliminazione dall’Europa League. Mau oggi aspetta di vederlo partecipe, motivato, in discreta condizione fisica. Il derby è un’occasione per lasciare il segno ed entrare nella storia. Ci tiene qualsiasi giocatore. Supera ogni altro ragionamento. Lo sa benissimo anche Luis Alberto. C’è bisogno del Mago in versione Pallone d’Oro. Mostri i bagliori, non i dolori. Glielo chiedono i laziali.


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