Riecco il vero Romagnoli, a difesa della Lazio formato Champions

Ha completato i mesi di rodaggio ed è stato decisivo per ricostruire il reparto arretrato: con lui in campo Sarri ha registrato 7 clean sheet
Riecco il vero Romagnoli, a difesa della Lazio formato Champions© BARTOLETTI
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La bandiera sventola sulla Serie A. Alessio Romangoli è tornato a essere il vero Alessio Romagnoli. E sembra tornato bambino. Doveva ricominciare la sua carriera, è ricominciata alla Lazio, per lui squadra-elisir, la cui maglia è indossata come un trofeo. Il Milan aveva lasciato Romagnoli a pezzi, fisicamente e mentalmente. In meno di sei mesi la magia di Formello e la cura Sarri hanno restituito al calcio italiano un Romagnoli nuovo di zecca. Ha completato la rigenerazione, era previsto che tornasse a pieno regime ad ottobre dopo i mesi di inattività in rossonero. E la pausa mondiale lo aiuterà a ripresentarsi a gennaio con un condizione da top level.

I numeri

La rinascita di Romagnoli è sintetizzata da questi numeri: ha collezionato 13 gare da titolare in campionato nel giro di tre mesi e poco più, solo tre in meno di quelle giocate da titolare col Milan in tutta la scorsa stagione, condizionata da vari stop. Sarri l’ha risparmiato quando ha potuto, alternandolo con Patric e Casale. Romagnoli s’è messo subito al comando della difesa della Lazio, è segnalato come il giocatore laziale che ha intercettato più palloni (18), che ha effettuato più respinte difensive (51), 24 in più di qualsiasi altro giocatore di Sarri. E solo Marusic ha completato più passaggi di Romagnoli (614 contro 651). C’è una chicca aggiuntiva: sempre Romagnoli è il giocatore italiano di movimento che ha contribuito a completare più clean sheet in campionato (sette). Alessio è il difensore-bandiera, s’è rilanciato a 27 anni, quando è stato chiamato ad una scelta di vita. Ha voluto la Lazio, ha aspettato per anni che il contratto con il Milan scadesse per sposarla. E non ha accettato i soldi provenienti dalla Prem ier. In estate più volte il suo arrivo sembrava sul punto di svanire, più che altro erano mosse per spingere Lotito ad alzare l’offerta.

La Nazionale

Romagnoli sogna di trascinare la Lazio in Champions al suo primo anno. Ha parlato poco in questi mesi, ha dimostrato tanto. Sogna anche di tornare in Nazionale, l’ultima chiamata di Mancini risale al gennaio scorso. C’era lo stage, si fecero male Scalvini e Bastoni, subentrarono Romagnoli e Ferrari. Poi Alessio non è più rientrato nel giro azzurro. Mancio guarda a difensori con caratteristiche differenti, più scudieri, e sta utilizzando anche la difesa a 3. L’impresa appare proibitiva. Alessio si trova a meraviglia con Sarri, tecnico da modulo a 4 e che predilige difensori palleggiator i: «Con Sarri c’è molta più tattica, un gioco più adatto a me e che mi piace molto di più. Con Pioli c’era più uno contro uno. La Lazio è da Champions League, il gruppo è molto forte, l’ho detto anche più volte al direttore Tare. Per me sarà importante giocare di più rispetto all’anno scorso, ma chiaramente l’obiettivo è di squadra» , furono le prime parole di Romagnoli. Alla pausa Mondiale la Lazio è arrivata occupando il quarto posto. E’ da difendere fino alla fine, con lo scudo Romagnoli.


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