Lazio, tra Sarri e Luis Alberto convivenza forzata

È il giorno della ripresa a Formello: si riparte con un caso aperto e di difficile gestione. La soluzione è lontana
Lazio, tra Sarri e Luis Alberto convivenza forzata© Marco Rosi / Fotonotizia
Daniele Rindone
4 min

Un nuovo patto, fondato su nuovi equilibri, non sembra possibile tra gli eterni duellanti Sarri e Luis Alberto, almeno per ora. Si ritroveranno oggi a Formello, nel giorno dei test che regoleranno la ripresa. Sono condannati ad allenarsi alla convivenza, il Comandante e il Mago. Se il mercato non favorirà sbocchi in uscita non avranno altra scelta che rassegnarsi alla coabitazione forzata. Dov’eravamo rimasti? Alla volontà di Sarri di cedere Luis Alberto, alla decisione di Luis Alberto di cambiare aria aprendo per la prima volta ad una partenza non vincolata soltanto al ritorno in Spagna, al Siviglia. E alla disponibilità di Lotito di fare da mediatore. Ma Sarri e Luis non hanno molto da dirsi, organizzare nuovi confronti chiarificatori non sembra avere senso. Ce ne sono stati, non sono serviti. In questo anno e mezzo non si sono digeriti, si sono sopportati più che accettati e la sintonia non scoppierà all’improvviso. Se saranno costretti a convivere sotto lo stesso tetto, tra disagi e imbarazzi, il rischio sarà di entrambi. E della Lazio, disarmata di fantasia.

Gli scenari

Sarri ha fatto la sua scelta quasi mandando Luis al confino: nelle ultime sette partite di campionato il Mago è partito titolare solo due volte, contro Salernitana e Roma, in due occasioni è rimasto in panchina (Atalanta e Monza), è subentrato contro Fiorentina, Udinese e Juventus. Le titolarità sono state due per via della squalifica di Milinkovic nel derby, altrimenti sarebbe rimasta una. Mau contesta allo spagnolo ostinati atteggiamenti tenuti in allenamento e considera Vecino un titolare, nella sua idea di “dream team” Luis non c’è. Sarri è disposto a sacrificare Luis, la sua creatività, pur di congedarlo e sostituirlo tra gennaio e giugno. Ritiene urgente l’arrivo di un terzino sinistro e sfrutterebbe la carta Luis per arrivarci. Il Mago, che spesso è ingovernabile, aveva capito l’antifona in estate, quando fu preso Vecino. Non ha mai digerito panchine e sostituzioni. Se l’è presa dopo il cambio di Lazio-Salernitana, quando Sarri, dieci minuti dopo l’1-1 di Candreva, fece entrare Milinkovic pur di svoltare, mandandolo incontro alla squalifica-derby. E la sostituzione nel derby, avvenuta con lo spagnolo a bordocampo nel tentativo di rientrare dopo un infortunio, ha spinto Luis a valutare un futuro lontano da Sarri. «Non si sente più a suo agio», è stato l’avviso del suo manager Alfaro. Le volontà reciproche, di allenatore e giocatore, cozzano con la realtà di mercato e la richiesta di Lotito. Il presidente lascerà partire Luis solo se riceverà un’offerta conveniente. In estate sparava 30 milioni, si accontenterebbe di 20. Ma chi a gennaio può spendere cifre così alte, sempre che voglia farlo? Per Luis Alberto non sono mai arrivate ghiotte proposte ufficiali, sarebbero state accettate, si sarebbe evitato questo stillicidio. Dalla Spagna rimbalzano rumors di interessamenti: l’Atletico di Simeone non se la passa bene, cerca fondi, potrebbe cedere Joao Felix. Il Siviglia e il Cadice, club per i quali Luis nutre un legame antico, sono a rischio retrocessione, dunque non proprio mete allettanti. Nessuno oggi scommette sulla partenza di Luis Alberto a meno che Lotito non si convinca di intavolare uno scambio di prestiti che possa garantire alla Lazio un rinforzo a centrocampo o sulla fascia sinistra. La You First, scuderia che gestisce Luis, è in azione, prova a raccogliere offerte invitanti da presentare al presidente. Al momento non sono fissati incontri con la dirigenza della Lazio, ci saranno aggiornamenti telefonici. Luis Alberto ha vissuto in Spagna le vacanze concesse da Sarri, ieri è tornato a Roma con un charter, da esiliato di ritorno.


© RIPRODUZIONE RISERVATA