Stadio della Lazio, l’assessore Onorato: “Serve il progetto entro l’anno”

«Il Comune non è un bar per superare vincoli tra amici Serve il progetto»
Stadio della Lazio, l’assessore Onorato: “Serve il progetto entro l’anno”
Marco Ercole
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ROMA - Il progetto definitivo della Lazio per lo Stadio Flaminio non è stato ancora presentato, ma la trattativa (in via informale) con il Comune di Roma è già nel vivo, non senza momenti di tensione. Prima di avanzare le sue idee ufficialmente, il presidente Lotito vuole avere la certezza che queste possano essere realmente accettate e che in Campidoglio siano disposti a fare nuovi passi in avanti. L'idea è sempre la stessa, ossia creare un gioiellino nel cuore della Capitale da almeno 45mila posti (così da poterlo sfruttare anche per ospitare eventuali finali delle competizioni internazionali), all'interno di una struttura polifunzionale e adeguata alle normative Uefa. Richieste che in linea di massima non trovano contraria l'amministrazione comunale, che già si era resa disponibile ad arrivare a una capienza da 38mila spettatori (rispetto ai 32mila raggiunti nel 2011 con l'utilizzo di tribune provvisorie in materiale tubolare). 

Ultimatum

Occorre però trovare un punto di equilibrio, come spiegato ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it da Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma: «Lo stadio ha dei vincoli, ma non vuol dire che non si possa fare nulla per aggirarli. Quando arriveranno le carte, ci fermeremo a capire qual è l'idea della Lazio e del suo progettista. Il Campidoglio non è un bar, dove ci si siede e discutendo tra amici si superano i vincoli. Si presenta un progetto e le autorità competenti che lo Stato prevede dovranno esprimersi». E l'importante, soprattutto, è che questo progetto venga presentato a breve: «Chiudiamo l'anno in attesa della Lazio. Noi saremo ben lieti di accogliere il suo impegno. Se entro il 2022 non dovesse arrivare il progetto, lo interpreteremo come uno scarso interesse sulla struttura stessa». 


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