Il piano Sarri per avere una Lazio da Champions

I biancocelesti e il loro tecnico lavorano per tornare nel gotha del calcio europeo
Il piano Sarri per avere una Lazio da Champions© ANSA
Marco Ercole e Carlo Roscito
8 min

ROMA - Il piano per risentire la musica della Champions League. Cinque punti a favore di Sarri, possono essere trascinanti anche nella seconda parte di stagione. Altri cinque da correggere o migliorare, non tutto è andato per il verso giusto nelle prime 15 giornate. Il tecnico, maestro-plasmatore di squadre a sua immagine e somiglianza, ha chiuso la scorsa Serie A al quinto posto migliorando di una posizione la classifica rispetto al campionato precedente, l'ultimo con Inzaghi alla guida. Scalare un altro gradino, ora, significherebbe riportare la Lazio ad ascoltare le più dolci note europee.

5 punti da cui ripartire

La difesa bunker

Solida e con lo spirito battagliero necessario. Perché, come ha spiegato Sarri in conferenza, «la tattica è qualcosa di freddo e i problemi vengono a galla se non è accompagnata dal giusto atteggiamento». Seconda difesa del campionato con 11 gol subiti, soltanto la Juventus ne ha incassati meno (7). Un dato, tra l'altro, condizionato dalle partite steccate proprio contro i bianconeri e la Salernitana. La Lazio, tolti quei due confronti, ne ha presi 5 nelle restanti 13 gare. Un discorso che non appartiene solo al reparto arretrato: partecipazione attiva di tutta la squadra. In Serie A 9 clean sheet in 15 giornate, 3 in più rispetto a quelli ottenuti dal Napoli capolista.

Il miglior Provedel

Tra gli artefici dei numeri eccezionali della difesa c'è Provedel, diventato titolare già alla prima giornata dopo l'ingenua espulsione di Maximiano. Da quel momento non è più uscito, ha dato sicurezza ai compagni di squadra e si è esibito in parate di livello. Nelle ultime partite, però, il suo rendimento è cominciato a calare, con qualche incertezza di troppo. La sosta consentirà anche a lui di ricaricare le pile e tornare sugli standard mostrati a inizio campionato.

Recupero infortunati

Sarri è arrivato alla sosta in emergenza e in riserva di energie. Colpa degli infortuni pesanti che hanno colpito la squadra e condizionato la parte conclusiva del tour de force chiuso con il ko di Torino. Senza Immobile, tornato a disposizione per una manciata di minuti con il Monza prima del nuovo stop alla coscia destra. Zaccagni e Lazzari ai box per problemi al polpaccio, Patric frenato da un'infiammazione al ginocchio. A gennaio, scongiuri a parte, l'allenatore potrà tornare a pescare dall'intera rosa. Il rientro definitivo di Ciro, le cui condizioni sono apparse già confortanti nei test svolti alla ripresa, è senza dubbio la notizia migliore possibile della lunga pausa per il Mondiale.

Rendimento esterni

Zaccagni, Anderson, Pedro e adesso pure Luka Romero. Sulle corsie esterne d'attacco la Lazio ha una miniera d'oro. In una stagione in cui Immobile sta girando a medie realizzative leggermente inferiori rispetto al normale, ci stanno pensando le ali a compensare con un'incidenza sempre maggiore. Già è a quota 5 "Zac", uno che per Sarri deve raggiungere almeno la doppia cifra. Appena un gradino sotto gli altri due titolari, Felipe e Pedro, entrambi in gol per 4 volte tra campionato ed Europa League. E alla penultima giornata prima della sosta, quella contro il Monza, si è sbloccato pure il ragazzino sul cui futuro la Lazio è pronta a scommettere a occhi chiusi. E all'appello manca ancora Cancellieri, rimasto finora in un limbo tra il suo ruolo originario di esterno e quello da falso nove che gli è stato chiesto di ricoprire appena arrivato a Roma.

Crescita tattica assimilata

Nel suo primo anno a Roma Sarri ha chiuso il girone d'andata con 31 punti. Al secondo giro di boa il rendimento è cresciuto, salendo leggermente a 33 e arrivando così ai 64 complessivi che sono valsi la qualificazione in Europa League. Un miglioramento che a detta di tutta la squadra è stato frutto del graduale assorbimento delle idee del tecnico, che al suo arrivo ha cambiato impostazione tattica e filosofica. Nella stagione in corso il miglioramento costante può proseguire: dopo 15 giornate la Lazio è già a 30 punti, ne restano altri 12 a disposizione (in palio nelle gare con Lecce, Empoli, Sassuolo e Milan) per rendere più sostanzioso il parziale prima di cominciare il girone di ritorno.

5 punti da migliorare

Luis Alberto

Una delizia quando è in campo, un peso quando rimane fuori. I musi lunghi e i "mal di pancia" sono aumentati di intensità con il nuovo ruolo da subentrante che gli ha ritagliato Sarri (e che tra l'altro ha portato ai suoi 3 gol in campionato). Lo spagnolo ambisce a giocare da titolare con maggior frequenza, l'ascesa di Vecino non sembra poterglielo permettere. L'ipotesi di un suo ritorno in Spagna (già caldeggiata dal giocatore in estate) tornerà sicuramente di moda a gennaio, con almeno 4 squadre nella Liga che lo prenderebbero volentieri. Per farlo, però, devono accontentare le richieste di Lotito.

Tour de force

Nonostante la prematura eliminazione dall'Europa League, la Lazio sarà comunque impegnata in Conference. Considerando pure l'inizio della Coppa Italia, il calendario resta dunque iper-concentrato, senza possibilità di respirare e con la necessità di ruotare più possibile le energie a disposizione. Rispetto alla prima parte di stagione, nella seconda Sarri dovrà trovare il modo di non sovraccaricare i giocatori più importanti, alternandoli e concedendo loro dei momenti di riposo. Per riuscirci, però, dovrà ricevere anche delle risposte da parte delle "alternative", chiamate a un salto di qualità.

Rebus terzino

È la priorità del mercato di gennaio, l'innesto richiesto da Sarri nelle riunioni tecniche andate in scena a Formello con il presidente Lotito e il ds Tare. Il vice-Immobile può aspettare visto il rendimento di Felipe Anderson da falso nueve, gli sforzi si concentreranno sulla fascia sinistra per regalare un'alternativa in più in difesa. Lazzari e Marusic titolari, Hysaj terzo uomo, Radu impiegato col contagocce. Per aggiungere un rinforzo è necessaria prima l'uscita di un calciatore (con la stessa formula): la società sta cercando di piazzare almeno uno tra Kamenovic, mai entrato nelle grazie dell'allenatore, e Fares, appena riaggregato dal lungo infortunio al ginocchio.

Acquisti in naftalina

L’impatto immediato di Provedel, Romagnoli, Casale e Vecino. Poi gli altri cinque nuovi arrivati che devono ancora carburare. Motivazioni diverse, spazio ridotto per tutti. Per Maximiano il conto dei minuti si è fermato a 5: tempo di prendere il rosso con il Bologna per il grave errore in uscita. Gila titolare solo in Europa League, Marcos Antonio alle spalle di Cataldi, Cancellieri che cerca ancora il primo gol in biancoceleste. Sono giovani, Sarri si aspetta dei progressi nel girone di ritorno. Da gennaio servirà l'aiuto dell'intero organico per reggere il peso delle tre competizioni e tenere botta nei momenti di emergenza con i titolari ai box.

Palle inattive

La Lazio paga i centimetri di differenza con le altre squadre. Un aspetto pagato nella prima parte di stagione. Soltanto in campionato 5 gol su 11 sono stati incassati da calci piazzati (1 su rigore). La sofferenza ha riguardato anche l'Europa League: 4 su 11 da gioco da fermo. La percentuale delle reti a favore è decisamente più bassa: 4 su 35 timbri complessivi, contando tutte le competizioni. Di Vecino e Romagnoli gli unici 2 colpi (contro Fiorentina e Spezia), oltre ai 2 penalty trasformati da Immobile (Cremonese e Sturm Graz). 


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