Lazio, l’ex Marchetti: “Vi racconto il mio 26 maggio. E su Sarri…”

Il portiere della Coppa Italia 2013 vinta contro la Roma ripercorre il suo passato e quel successo indimenticabile: “Non mi reggevo in piedi”
Lazio, l’ex Marchetti: “Vi racconto il mio 26 maggio. E su Sarri…”© Getty Images
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ROMA - Federico Marchetti è uno degli eroi del 26 maggio 2013. In campo, tra i pali, c’era lui con la maglia della Lazio in quel derby impossibile da dimenticare. Ai microfoni di Radiosei, l’ex portiere biancoceleste, ha ripercorso i suoi anni nella Capitale partendo proprio da quel giorno di fine maggio: “La traversa di Totti? Avevamo fatto gol da poco, c'è stato questo calcio di punizione laterale, dovevamo difendere con la linea alta. La partita si era messa in un certo modo, ci siamo abbassati subito e si è creata confusione in area e non mi ha permesso di uscire su quella palla. È passata in mezzo tra difensori e attaccanti, di istinto l'ho mandata sulla traversa e poi è rimasta lì e l'ho presa. È stato un segnale che dovevamo vincere quella Coppa, anche perché non hanno avuto altre occasioni. Tante piccole cose. Ledesma non ce la fa, entra Mauri ed è decisivo. Anche alla fine quando entra Ciani e sbroglia delle situazioni di testa. Tra l'altro gli avevo detto: "Butta via questa palla che non ce la faccio più, ho i crampi non mi reggo più in piedi". 

La Lazio di oggi e il futuro

"Si vede la mano di Sarri. È arrivata alla partita con la Juve con troppe defezioni e quindi i bianconeri hanno completamente chiuso la partita in modo netto. È un peccato. La Lazio c'è arrivata bene, anche se il derby è stato abbastanza brutto. Sapeva che contava vincere, segnale di maturità e di furbizia. Il bel gioco conta, ma poi è la sostanza a fare la differenza. Mi è piaciuto anche il tecnico quando alla fine ha detto che contasse solo far godere i tifosi. La Roma ha fatto poco per vincere, l'ha un po' regalata con quell'errore di Ibanez. Il mio futuro? Mi sto allenando da solo, non voglio smettere. Sto aspettando la soluzione ideale dopo la conclusione dell'avventura al Genoa. A febbraio farò 40 anni, gli Acquario non mollano mai".


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