Pedro, il rinnovo con la Lazio ora è un mistero

Lo spagnolo a novembre aveva preso tempo, adesso la soluzione del caso potrebbe slittare a fine anno o dopo la scadenza di giugno. Lotito e Sarri disposti a proseguire per un altro anno
Pedro, il rinnovo con la Lazio ora è un mistero© BARTOLETTI
Daniele Rindone
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ROMA -  Tutta l’operazione Pedro, fin dal primo giorno, è stata superblindata, coperta da segreto di Stato, a Formello tutti erano votati al silenzio. C’erano di mezzo l’uscita dalla Roma a zero, concordata direttamente dall’attaccante, un nuovo storico passaggio di sponda e tanti interessi derbystici. Adesso è avvolto dal mistero anche il rinnovo di Pedrito, in scadenza a giugno. A novembre aveva rinviato ogni decisione a febbraio. A dicembre ha chiarito di voler pensare prima alla Champions, ma ha sempre ribadito amore incondizionato alla Lazio. La decisione finale sarebbe slittata a fine stagione se non addirittura oltre la scadenza del 30 giugno. Dietro questa mossa non ci sarebbero solo questioni personali, legate alla carriera, come possibili offerte romantiche (il ritorno al Barcellona) oppure esotiche (dall’Arabia). Una strategia c’è sicuramente, rimane top secret.

L'arrivo

Pedro nell’estate 2021 si era liberato dalla Roma perché non rientrava nei piani di Mourinho. Lo spagnolo aveva un contratto di altri due anni (2023) a 3 milioni a stagione. I giallorossi, altro semi-segreto, gli riconobbero una buonuscita da circa 700 mila euro, niente rispetto ai soldi restanti scritti sul contratto. Dopo lo svincolo, Pedrito ha firmato con la Lazio un biennale da circa 2 milioni più bonus. Siamo a gennaio 2023, è nelle condizioni di firmare per altre società. Non l’ha fatto, non ne ha intenzione. Ha preso tempo. Lotito è disposto a rinnovare per un’altra stagione, fino alla soglia dei 36 anni. Sarri l’ha voluto fortemente e nonostante gli alti e bassi di quest’anno punta sulla sua conferma di ala sgusciante e campione esemplare. Solo i prossimi mesi chiariranno gli scenari dell’operazione rinnovo, i passi che saranno compiuti dal giocatore e dalla società.

Il ruolo

Pedro oggi ha 35 anni, ha scelto la Lazio a 34 anni. Non era tempo di revival, si sentiva ancora al top, pronto per continuare a giocare a grandi livelli. Ha creduto alle promesse di elisir di Sarri e nella prima stagione ha centrato la doppia cifra di gol tra campionato (9) ed Europa League (uno), in più ha offerto 5 assist totali. Quest’anno, dopo un inizio complicato causato da un infortunio ad una caviglia, ha garantito 4 gol (2 in campionato, 2 in Europa) e 3 assist. Sarri l’ha utilizzato di più in corsa in campionato (9 subentri su 15 presenze), l’ha sganciato da titolare in Europa (3 volte, 2 i subentri). A Lecce l’aveva scelto dal primo minuto, contro l’Empoli l’ha fatto partire dalla panchina. Pedro è tra i big da ravvivare, Sarri s’aspetta una seconda parte di stagione scoppiettante, diversa da quella scorsa. Da gennaio a maggio 2022 ha segnato solo due gol ed è stato condizionato dall’infortunio ad un polpaccio, era il mese di aprile. Aveva colpito solo contro il Napoli e nell’ultima giornata contro il Verona. Serve un contributo di gol diverso per l’aggancio alla Champions. L’esempio. Campioni come Pedro, i forever young, vanno avanti nel calcio perché sono animati da una passione innata e infinita, messa al servizio degli allenatori, dei compagni, delle squadre in cui militano. E’ per questo che la Lazio non ha intenzione di perderlo, è per questo che è disposta ad aspettare il momento giusto per sottoscrivere il rinnovo dello spagnolo. La popolarità di Pedrito è stata plebiscitaria fin da subito. All’Olimpico si è cantato e si canta “Pedro-Pe”, la hit della Carrà aggiornata e remixata. Pedrito è diventato l’uomo derby laziale. Ha colpito l’anno scorso, nel giorno del 3-2. E’ stato decisivo quest’anno, nel giorno dello 0-1, piombando addosso a Ibañez e spalancando la porta a Felipe Anderson. A 35 anni, se in forma, è ancora da Super Rumbas (tanto per restare in tema Carrà).  


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