Lazio, Milinkovic scaccia le voci e prepara la riscossa

Lo staff del giocatore smentisce i continui rumors di mercato, l’ultimo sul Newcastle
Lazio, Milinkovic scaccia le voci e prepara la riscossa© Marco Rosi / Fotonotizia
Daniele Rindone
5 min

Non ci vuole un genio per capire quanto peserebbe una panchina di Milinkovic contro il Sassuolo, in campo e fuori, a Formello e sul mercato, sul presente e sul futuro, sulle residue possibilità che non vada via a zero. Un’esclusione farebbe pensare innanzitutto a crudeltà autolesionista. Sarri, depositario del verbo calcistico, davvero arriverebbe a tanto dopo i due flop contro Lecce ed Empoli? Difficile. Da Sergej si può e si deve ripartire aspettando che ritrovi la forma migliore, aiutandolo a ricaricarsi mentalmente e fisicamente. Alti e bassi sono umani.

Le scelte

Il rebus centrocampo non sembra coinvolgere il Sergente, convinto di giocare nonostante non sia al top, a meno che certi spifferi non siano ricostruzioni complici. Salvo sorprese c’è un solo posto libero in mezzo, quello di sinistra. Il ballottaggio è a tre: Luis Alberto, Basic e Vecino. Ieri è stato provato il croato nella linea formata con Sergej e Cataldi. Luis Alberto era dalla parte opposta, questo può far credere che Sarri abbia voluro confondere le idee, è routine. Basic era stato scelto a Torino contro la Juve prima della sosta e a Lecce con risultati deludenti. Contro l’Empoli ha giocato Luis Alberto e Sarri ha lodato il primo tempo dei suoi, poi è avvenuto il disastro. Vecino è rientrato scarico dal Mondiale, ha quotazioni più basse. La sensazione è che Mau possa ripartire con Milinkovic e Luis al Mapei. Ha bisogno di forza e fantasia, di smarcatori e tiratori, di fisicità, di armonia di gioco, di tutto. Non può pensare di andare avanti senza gli uomini più rappresentativi, i totem che per anni hanno tenuto in alto e a galla la Lazio. La rivoluzione di Sarri non può non tenere conto della gestione dello spogliatoio e dei big. Che Mau prediliga centrocampisti dinamici è palese. Che sia disposto a rinunciare non solo a Luis Alberto ma anche a Milinkovic, a cuor leggero, già a gennaio è possibile (come qualcuno ipotizza), ma clamoroso e rischioso. Evocherà rinforzi a fine stagione, la speranza è che Lotito riesca ad accontentarlo (tra i preferiti c’è Zielinski, guadagna più dei 3 milioni di Milinkovic). Fino a giugno Sarri dovrà sfruttare al massimo Sergej e Luis se vorrà davvero restare in corsa Champions.

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L'intreccio

Le scelte di campo, nel caso del Sergente, s’intrecciano inevitabilmente con gli scenari legati al mercato. Milinkovic è disposto a restare fino a giugno a patto che continui ad occupare un ruolo di primo piano. E’ disposto a concordare la partenza estiva, in caso di offerte, permettendo alla Lazio di guadagnare tra i 40 e i 50 milioni anziché muoversi a zero nel giugno 2024. Ma conta sul rispetto che ha sempre dato e che fnora ha ricevuto dalla società. Voci di mercato, rumors di campo, maldicenze, troppe se ne stanno sentendo su Milinkovic. Dal suo staff rimbalza irritazione per le continue indiscrezioni, smentiscono le offerte di cui s’è parlato in settimana, in primis quella faraonica del Newcastle, quantificata in 10 milioni a stagione per il Sergente e in 70 per la Lazio. Poi quella dell’Arsenal, lanciata dal Sun: prestito fino a giugno e riscatto futuro. I Gunners sono interessati, c’è anche un altro club inglese in corsa, rimasto top secret. Nessuno ha mosso passi ufficiali.

Il patto

Sergej è reduce da due mesi difficili, condizionati dall’infortunio di Torino, dal Mondiale vissuto con una caviglia gonfia, pestata di nuovo. E la scadenza fra un anno anche inconsciamente può segnarlo. C’è anche una questione fisica: dopo gli stop ha sempre avuto bisogno di tempo per ricarburare. Si rivedrà domani con il Sassuolo, squadra a cui ha segnato quattro volte. Due reti le ha firmate nelle due gare più recenti da lui giocate (due anni fa all’andata, l’anno scorso al ritorno). Cerca il tris di fi la. Milinkovic, autore di 3 gol e 7 assist in campionato, è tra i giocatori che hanno partecipato a più sequenze su azione terminate in gol in A (14). E’ il meglio su piazza, ancora oggi.


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