Lazio-Milan, le pagelle dei biancocelesti: Pedro domina, Hysaj rifiorito

I giudizi sulla squadra di Sarri, che ha dato spettacolo all'Olimpico battendo 4-0 il Milan
Lazio-Milan, le pagelle dei biancocelesti: Pedro domina, Hysaj rifiorito
Daniele Rindone
4 min

ROMA - Le pagelle della Lazio dopo il 4-0 rifilato al Milan nel posticipo della 19ª giornata di Serie A andato in scena allo stadio Olimpico di Roma.

Sarri (all.) 9

Lo spettacolo sotto i suoi occhi: «Mamma mia che bello», ha fotografato la notte dopo il 2-0 con una frase che è un cantico. Un inno alla sapienza le mosse Marusic e Hysaj, il palleggio fenomenale dei tenori. La Lazio l’ha mandato in visibilio.

Provedel 6,5

Primo tempo a porta sbarrata per la 16ª volta su 19: l’unica telefonatina è stata di Tonali. Tra gli automatismi il suo giro palla.

Marusic 7,5

Caro Leao, a noi. Fende l’aria, rimpicciolisce il portoghese, asfalta Dest. Il 2-0 è nato da un suo blitz. Piazzato a destra per murare il portoghese, gli ha chiuso la strada anche a sinistra, da applausi quella diagonale del primo tempo. Premiato per le 200 partite con la Lazio (ieri 201).

Lazzari (dal 33’ st) 6

Ha messo la firma su una partita strachiusa.

Casale 7,5

Ha alzato una poderosa barricata davanti a Giroud e seminato trappole a destra per Leao. Notte in scioltezza.

Romagnoli 7,5

Francamente impietoso il duello con Giroud, l’ex capitano dello scudetto rossonero oggi è padrone di casa all’Olimpico. Atto di fede temerario, si ripete di partita in partita.

Hysaj 7,5

Colpo di scena, un asso rifiorito. Ha rigiocato lui, stavolta a sinistra, come un ossesso. Stridio di bulloni, palloni sradicati, palpiti regalati al pubblico, galoppate. Quando Calabria gli ha sbattuto contro ed finito per terra, quando ha salvato su Leao nel secondo tempo e ha disegnato il fuoricampo per Felipe (azione del rigore) s’è gridato al miracolo.

S. Milinkovic 8

Lo stregone anti-Diavolo. Sergente e capitano di un altro pianeta. Il gol dopo 4 minuti, il finale perfetto di un’azione da film. E’ stata una rincorsa lunga 7 anni e mezzo, finalmente è riuscito a fregare il Diavolo. Contiamo i palloni toccati (59, più di tutti), non quelli persi. Standing ovation.

Basic (dal 38’ st) sv

Cataldi 8

Regista sconfinato, giocate e pressing d’alta scuola, il nitore delle geometrie. Cinque blitz nella trequarti del Milan nei primi 45 minuti. Fluido magnetico per tutta la partita.

Marcos Antonio (42’ st) sv

Luis Alberto 8

Non sta più a guardare lui, lo guardiamo noi. Per la gioia dei 45 mila guardoni dell’Olimpico: il velo sul gol di Milinkovic e un’apertura parabolica per Zaccagni. Tutti in piedi dopo il rigore del tris, una cannonata. E dopo l’assist del poker per Felipe. Un inno all’estro, alla fantasia, alla disobbedienza. Ha chiuso capitano, sommerso dagli abbracci.

Pedro 8

Così elegante, così devastante. Il popolo laziale s’è infiammato per la super giocata che ha fatto secchi Kjaer e Kalulu, per la palletta che ha spalancato la porta a Marusic (palo), per il rigore preso. Con Felipe falso nueve è sempre pronto a infilarsi al centro, ovunque.

Romero (dal 33’st) sv

Felipe Anderson 9

Sarri ha pescato il jolly, Pioli è andato subito in allarme. Attaccante senza indirizzo, centrocampista aggiunto, paladino delle bisettrici da falso nueve, effetto fionda. Ha aperto lui per Zaccagni sul primo gol, suo l’assist per il rigore fischiato a Pedro, suo il gol del poker. Tutto macinando chilometri, scattando a tutto gas, imperversando a tutto campo.

Zaccagni 8,5

Un’esplosione nucleare di assist e gol, di velocità. Tutti annichiliti dai suoi sprint. L’assist per Milinkovic, il colpo del 2-0. Poker di passaggi smarcanti in campionato, ottava rete. Caro agli dei laziali.


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